martedì 12 gennaio 2010

Uno strano strumento chiamato primarie

Pierluigi Bersani segretario nazionale del PD ha dichiarato. "Noi siamo un partito veramente federalista, non decidiamo nelle ville o in due o tre persone, ma nelle assemblee regionali: lì si decide se, come e dove farle. Adesso dobbiamo privilegiare la messa in campo di candidature forti. Abbiamo come si vede buone occasioni e dobbiamo coglierle." In campania, l'assemblea regionale, ha stabilto di farle, eppure al quotidiano 'Il Mattino' Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Pd, a Napoli per incontrare esecutivo, parlamentari e consiglieri regionali ha detto: "le primarie sono uno strumento utile tant'è vero che l'ultimo congresso ha coinvolto oltre tre milioni di cittadini per scegliere il segretario. Ma restano uno strumento". "Il meccanismo deve essere definito e valutato caso per caso - spiega - In Campania è aperta una discussione. C'e' la necesità di costruire un sistema di alleanze, a partire dal rapporto con l'Udc, e so che il segretario regionale Enzo Amendola è seriamente impegnato in questo percorso che coinvolge anche Sinistra e liberta' e Italia dei Valori. Definita la coalizione si valuterà se fare o no le primarie". Insomma, ancora tutto da definire. I nomi dei candidati che girano sono quelli dell sindaco di Salerno Enzo De Luca, dell'attuale assessore regionale ai Trasporti Ennio Cascetta e del rettore di Salerno Raimondo Pasquino in caso di accordo con l'Udc. Per il Pdl si fa il nome dell'ex ministro per l'Attuazione del Programma Stefano Caldoro. In alternativa il presidente degli industriali napoletani Gianni Lettieri e il ministro Gianfranco Rotondi. Già annunciata da tempo per l'Mpa la candidatura di Riccardo Villari, espulso dal Pd per la vicenda della commissione di vigilanza Rai.

Pd, le primarie ora sono secondarie Bersani le congela aspettando l’Udc

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