Massa Lubrense - Mezzogiorno di schiuma per l’intero litorale del territorio massese con una chilometrica scia schiumosa di colore bianco che ha invaso il litorale sottocosta dalla baia di Puolo fino a Marina della Lobra nel pieno della riserva marina protetta di Punta Campanella. L’allarme è stato lanciato da un gruppo di turisti che si sono ripetutamente fermati lungo la strada che dal Capo di Sorrento conduce a Massa Lubrense, proseguendo la loro escursione lungo il Nastro d’Oro che termina a Nerano nella baia di Marina del Cantone. Numerose fotografie hanno evidenziato l’espandersi sottocosta di una interminabile striscia di schiuma di colore bianco-grigio contornata da evidenti reperti solidi di vario genere, probabile prodotto di scarichi fognari abusivi che sversano nel mare della terra delle sirene. L’area più interessata è stata Marina della Lobra, nel pieno della zona C dell’area marina protetta di Punta Campanella, con la risacca dovuta alla forza del vento che ha portato grosse chiazze di schiuma fetida e maleodorante fino all’interno del porto turistico dove erano ormeggiate decine di imbarcazioni da diporto. La sostanza schiumosa di colore prevalentemente bianco e di consistenza molto compatta ha coperto diversi chilometri di zona sottocosta con una presenza costante e pressoché lattiginosa che ha resistito anche alle onde e riuscendo a portarsi in mare aperto dove a pelo d’acqua era possibile osservare enormi bolle di schiuma simili al polistirolo. Un duro colpo per l’ecosistema marino proprio per Massa Lubrense che la settimana scorsa ha conquistato per il terzo anno consecutivo la bandiera blu e che invece alle porte dell’estate è già alle prese con il dramma del triste fenomeno dell’inquinamento del mare. Di sicuro non si tratta di semplice schiuma, il fenomeno è rimasto osservabile per l’intera giornata, ma di sostanze probabilmente legate alla presenza in mare di grosse concentrazioni di liquido inquinante, forse idrocarburi, oppure all’improvviso sversamento di impianti di depurazione o peggio ancora di acque reflue o scarichi detergenti provenienti da impianti privati non correttamente collegati alle condotte di scarico. L’enorme scia di schiuma è riuscita a resistere alla naturale diluizione con l’acqua. L’insolito paesaggio visibile nelle acque del golfo ha gettato nello sconcerto gli operatori del settore turistico e soprattutto degli stabilimenti balneari preoccupati per questa estate di dovere fare i conti ancora una volta con le follie di impianti che non funzionano o di personaggi che spavaldamente scaricano in mare aperto i residui di fogne e lavorazioni industriali. Appena cinque giorni fa una task-force della guardia costiera coordinata dal comandante Demetrio Antonio Raffa della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia aveva bloccato sul nascere una fonte di inquinamento a Punta Gradelle dove la ditta incaricata della pulizia delle griglie di raccolta aveva mancato di fare il proprio dovere favorendo l’occlusione degli scarichi. (di Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
1 commento:
Massa Lubrense???
Da circa venticinque anni a questa parte la mareggiata degli ultimi 3 giorni ha generato la più grande scia di schiuma che mi ricordi. Non solo partiva da punta gradelle ed arrivava fino alla corderia di Castellammare ma era anche incredibilmente spessa e si estendeva in alcuni punti fino a 8-900 metri dalla costa. In alcuni punti aveva addirittura dei riflessi arancioni.
Che schifo, questo è quello che ci meritiamo. Siamo riusciti con le nostre fogne a fare ciò che il Sarno in tanti anni non aveva fatto.
Complimenti a tutti noi e ai nostri politici incapaci di mettere a punto un sistema che non distrugga il nostro principale strumento di turismo: il mare.
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