lunedì 24 maggio 2010

Niente pace al cimitero: abusi e opere mai autorizzate

Piano di Sorrento - Opere non autorizzate, ristrutturazione in atto senza rispettare il capitolato, sepolture eseguite in violazione della normativa sanitaria, cadaveri mummificati che vengono fuori al momento dello scavo. Altro che riposo eterno. Per vivi e defunti all’ombra del cipressi del cimitero comunale sembra davvero non esserci pace. A scoprire l’impressionate sequenza di abusi è l’assessore ai Lavori pubblici del Comune, che in una serie di esposti indirizzati sia alle forze dell’ordine sia agli uffici comunali ricostruisce quanto è emerso nel corso di ripetuti sopralluoghi nel camposanto di via Gennaro Maresca. «Sono numerose le difformità riscontrate rispetto al progetto di ristrutturazione della cappella madre. Mi chiedo chi abbia deciso queste varianti, qualisono i controlli che eventualmente ha fatto l’ufficio tecnico e se non sia il caso di mettere in discussione il rapporto di fiducia con il direttore dei lavori», attacca l’assessore Mario Russo. In realtà, a parte la questione degli interventi non autorizzati, a preoccupare è la possibilità di lievitazione dei costi dell’intera operazione per le varianti apportate al progetto originario. Altro capitolo è relativo alle sepolture. In pratica, sempre su richiesta dell’assessore al Lavori pubblici i carabinieri di Piano e i tecnici comunali hanno accertato la profondità delle fosse per i defunti. «E proprio dai rilievi è emerso che sembra diffusa l’abitudine di realizzare scavi di profondità largamente inferiore a quella prevista dalla legge, con la conseguenza che negli ultimi mesi sono stati rinvenute salme ancora mummificate a causa del non perfetto drenaggio dell’acqua», aggiunge Russo. Ed anche in questo caso a finire sul banco degli imputati sono le modalità con la quale la ditta incaricata del servizio di tumulazione esegue gli interventi, oltre alla mancanza di vigilanza da parte dei custodi del cimitero. E così a due anni dall’ultima indagine che riguardò i cimiteri di tutti i comuni della Costiera, torna la bufera sula struttura di Piano. Violazioni alla normativa sullo stoccaggio di rifiuti speciali cimiteriali, gettati alla rinfusa in luoghi aperti o stipati in magazzini, infatti, furono riscontrate nei cimiteri di Sorrento, Sant’Agnello, Piano di Sorrento, Meta, Massa Lubrense. Al termine delle operazioni i carabinieri denunciarono sette persone, custodi e responsabili della gestione dei cimiteri, per reati ambientali e reati contro la pietà dei defunti, mentre furono temporaneamente sottoposte a sequestro aree all’interno dei cimiteri per un totale di 1.800 metri quadrati, oltre a quattro locali impropriamente adibiti ad ossari e depositi di salme. (Francesco Aiello il Mattino)

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