Vico Equense - Sono tutti italiani, originari di Napoli e Taranto, i cinque ricercatori del laboratorio di genetica nato negli Stati Uniti, a Houston (Texas), per studiare i meccanismi molecolari che portano le cellule ad accumulare sostanze di scarto e che sono tipici di malattie come Alzheimer e Parkinson e di molte malattie rare. «Considero il laboratorio un ponte oltreoceano per Telethon», ha detto il direttore dell'Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem), Andrea Ballabio, che lo ha ideato e che ne è il responsabile. Ballabio sta lavorando nel Baylor College of Medicine di Houston dall'agosto scorso e prevede di rientrare in Italia in luglio: «non ho mai pensato a questo periodo negli Stati Uniti come a una scelta definitiva», ha detto il genetista, in questi giorni a Vico Equense per la cerimonia di consegna del Premio «Capo d'Orlando», che gli è stato assegnato da Museo Minearologico Campano. «La Fondazione Telethon ha capito il valore di questa iniziativa e sta valutando la possibilità di avere un laboratorio del Tigem oltreoceno». I cinque giovani (2 borsisti e 3 studenti di dottorato) resteranno in Usa per 3 anni, il periodo garantito dal finanziamento di 2,5 milioni di dollari assegnato da un'associazione americana di pazienti. Del gruppo fa parte Marco Sardillo, di Taranto, che ha già avuto un'offerta dal Baylor e che nel prossimo luglio avrà un laboratorio tutto suo, con finanziamenti ad hoc e dove potrà reclutare altre persone. Gli altri quattro ricercatori sono Carmine Settembre, Chiara Di Malta, Michela Palmieri e Alberto di Ronza, tutti di Napoli. Torneranno? «Starà a noi - ha detto Ballabio - creare in Italia le condizioni per farli rientrare». (Foto di Alessandro Savarese)
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