Regione Campania - Dopo le bordate amezzo stampa, Caldoro e Iervolino si stringono la mano. «Non riuscirete a farci litigare», dice la sindaca. Ma è una tregua a tempo, formale. Almeno fino a lunedì, quando prima cittadina e governatore si incontreranno a Palazzo Santa Lucia per discutere dei tagli ai fondi europei destinati dalla giunta Bassolino a finanziare alcuni interventi su Napoli. Tagli che ci saranno comunque, perché la Regione ha sforato il patto di stabilità e Tremonti ha conferito a Caldoro il potere di intervenire. Per questo i tecnici regionali stanno effettuando uno screening su quelle delibere di spesa licenziate dalla giunta Bassolino negli ultimi dieci mesi, molte delle quali destinate al Comune di Napoli. Per capire però il clima che attende la sindaca basta leggere le frasi che Caldoro ha pronunciate ieri, quando i due si sono incrociati in occasione della Festa della Repubblica: «Non faremo i notai di scelte fatte da altri. Rispettiamo il programma che abbiamo proposto a chi ci ha eletti e nel quale abbiamo detto che rimodulavamo i fondi strutturali». Gli «altri», di cui parla Caldoro, sono ovviamente Bassolino e la sua giunta, perché solo su quei programmi — e su quelle scelte — Caldoro può intervenire. Ma il nuovo governatore va oltre. E per spiegare le difficoltà del momento ricorda che in questa fase «occorre il contributo di tutti, perché siamo a rischio sforamento anche per il 2010. E se il patto di stabilità vale per me, vale anche gli altri». Caldoro getta però pure acqua sul fuoco, perché Napoli, città capoluogo, in questi anni è stata il megafono della politica in regione (e in Regione Campania), oltre ad essere una delle grandi città italiane si voterà il prossimo anno col Pdl che proverà a strappare al centrosinistra il Comune. Anche se la crisi è crisi e non è facile andare per il sottile. «Non c’è polemica col Comune — dice— va cercata però un’intesa nell’interesse dei cittadini napoletani e campani, sia per gli impegni della Regione sia sui fondi strutturali. Ci sono molte questioni da affrontare, dal Forum delle Culture ai progetti per il centro storico, al teatro stabile. Noi abbiamo un programma elettorale e dobbiamo rispettarlo. Col sindaco ho già parlato e ci vedremo all’inizio della prossima settimana». Già, lunedì, quando Iervolino si recherà in Regione col faldone sotto al braccio di progetti che, per vivere, necessitano dei fondi europei. Altrimenti il Comune si ferma. E se Caldoro ribadisce che tutti gli interventi sono «importanti», ci sono però «i grandi progetti», quali la metropolitana, «progetto che l’Unione europea ci riconosce come best practice e sul quale ho già dato un segnale», e altri «piccoli, se pure importanti. Ma se andiamo a riprogrammare, lo facciamo in una logica di equilibrio territoriale». Ecco perché i fondi Por a Napoli saranno ridotti. E di molto. (di Paolo Cuozzo da il Corriere del Mezzogiorno)
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