Cozzolino attacca i dirigenti: “Appoggiate solo Ranieri”
«Chi, nel gruppo dirigente del Pd, sceglie di mascherare con la passività il suo attivismo di parte, rischia di fare del 23 gennaio uno spartiacque politico pericoloso per tutti». Si infiamma la campagna per le primarie. Andrea Cozzolino, uno dei cinque concorrenti, attacca i dirigenti del suo partito, accusati di comportamento «miope» e di «occuparsi del successo di qualche singolo candidato senza muovere un dito per favorire la partecipazione». Evidente l’allusione a Umberto Ranieri, considerato «il» candidato del partito, e dunque tanto più favorito quanto più i votanti si dovessero restringere alle sole aree del voto organizzato. Da qui l’impegno «sparagnino» del Pd, che Cozzolino avverte: «Questa linea espone al rischio gravissimo di allontanarsi ancora di più dalla città e favorisce la nascita di aggregazioni civiche che proveranno a colmare il vuoto». Tesi chiara: se il partito tutela solo Ranieri, gli emarginati prenderanno altre vie. C’è anche l’invito a «concentrare i voti sulle proposte più radicate, competitive e alternative a un gruppo dirigente sempre più chiuso nei palazzi». Guarda caso anche Nicola Oddati ha affisso ieri in città manifesti provocatori che lo ritraggono imbavagliato. Un modo per invitare gli elettori a «riprendersi la parola», con le primarie, «contro tutti quelli che hanno provato a vanificarne l’efficacia». Dura la replica del più diretto interessato, il segretario del partito Nicola Tremante: «Cozzolino grida alla luna. Il Pd è in prima linea, sono in affissione 3.000 manifesti e sono in corso vari incontri sul territorio con i candidati. Le dichiarazioni di Cozzolino sembrano piuttosto reazioni stizzite di chi si accorge di non essere accolto dalla città come una credibile soluzione per il futuro, essendo stato egemone nella gestione del potere a Napoli e in Campania negli ultimi lustri». Insomma, la rabbia del bassoliniano ormai in declino. Mentre il partito, aggiunge Tremante, tiene di vista «le possibilità di successo alle vere elezioni, dove il candidato sindaco dovrà essere gradito anche ai partiti del terzo polo in un possibile ballottaggio». Dunque, Ranieri come candidato utile per il possibile successo in primavera. E la conferma che, dopo il 23 gennaio, le primarie si trasformeranno in una resa dei conti interna al Pd. (di Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli)
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