Vico Equense - Parlare delle primarie, dopo il gran casino di Napoli, non è semplice. Quella che doveva essere una festa della democrazia, è finita sepolta dai brogli e imbrogli. Eppure, hanno rivitalizzato la città di Bologna, non è dunque lo strumento in sé da buttare nel cestino. L’argomento, per la verità, non è al centro del dibattito politico locale. Ritorno sulla discussione, dopo la risposta a un commento, dell’Avvocato Giuseppe Dilengite, che già in passato ha dimostrato di apprezzare l’uso della partecipazione popolare per l’individuazione delle rappresentanze politiche (QUI). Il suo ragionamento parte dall’idea di creare, a Vico Equense, una grande coalizione, movimenti e partiti, con differenti orientamenti ideologici, che si uniscono, e per risolvere la scelta del candidato a Sindaco da contrapporre a Gennaro Cinque, l’ex vice sindaco, propone le primarie. “Sarebbe un bel modo – spiega nella sua risposta - per iniziare a parlare con la gente, far capire che ci sono persone serie e capaci che intendono lavorare per lo stesso fine e che intendono mettersi gli uni al servizio degli altri accettando democraticamente il responso delle primarie.” Fino ad oggi nessuno si è fatto avanti. “Ma c'è ancora tempo – aggiunge - e spero che si possa discutere serenamente di questa possibilità. In mancanza credo che sarà legittimo che una forza "centrista" e moderata decida di difendere la propria identità e il proprio "spazio" politico.” Le primarie non sono una panacea per tutti i malanni della politica ma potrebbero migliorare il funzionamento dei partiti, trasformare la politica e contribuire alla qualità delle scelte democratiche, riducendo la distanza tra società reale e i partiti.
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