giovedì 27 gennaio 2011

Sant’Antonino torna al suo splendore

Terminato il restauro iniziato un anno fa, cripta e abside restituite in tempo per la festa del patron

Sorrento - Il cantiere è stato aperto in occasione della festività di Sant’Antonino del 14 febbraio del 2010. Domani mattina, alle ore 11, nella basilica del patrono di Sorrento verranno illustrati i dettagli dei primi due lotti dei lavori di restauro che hanno interessato la cripta e l’abside dell’altare maggiore. Alla manifestazione, introdotta dal rettore don Luigi Di Prisco, interverranno l’arcivescovo di Sorrento-Castellammare, Felice Cece, il Soprintendente ai Beni storici e artistici di Napoli, Stefano Gizzi, il delegato arcivescovile per i beni culturali, don Antonio Cioffi, la funzionaria di zona della Soprintendenza, Angela Schiattarella e il direttore dei lavori, Guido Coluccio. L’intervento di restauro, realizzato dall’azienda di Andrea Porzio, nella cripta è stato finalizzato al recupero di due affreschi che raffigurano due miracoli di Sant’Antonino e una Madonna che nel corso dei secoli aveva perso ogni connotazione della Scuola giottesca cui va attribuita, e che vanta il primato di essere la più antica immagine della Vergine in penisola sorrentina. Restaurati, ancora, il crocifisso racchiuso in una guaina di argento che viene portato in processione solo in occasione di straordinari eventi calamitosi cittadini, i ritratti dei vescovi compatroni di Sorrento, di San Gennaro e San Nicola, oli su tela di Carlo Amalfi, che ornano le pareti e che hanno ritrovato nuova luce. Il restauro dell’abside e del corredo pittorico dell’altare maggiore ha interessato la calotta con l’affresco dei compatroni di Sorrento, Sant’Atanasio, San Valerio, San Renato e San Baccolo, che coronano Sant’Antonino. Più in basso due oli su tela di Giacomo del Po del 1685 hanno riacquistato la loro imponente presenza per il loro vigore cromatico. Una riscoperta anche per i due angeli posti in alto, uno a destra ed uno a sinistra, che sventolano un cartigio, di chiaro richiamo michelangiolesco. I lavori di restauro sono stati seguiti passo dopo passo dalla Soprintendenza di Napoli. Importante anche l’azione del Comitato per i restauri che si è fatto carico di sostenere tante iniziative, quali il conio in argento della storica medaglia del santo, la realizzazione dei calendari per i sorrentini d’Argentina, il progetto «Adotta un monumento» veicolato tra le scuole e le aziende. Essenziale, infine, l’impegno costante del rettore, don Luigi Di Prisco, che ha completato il progetto avviato dal suo predecessore. (Antonino Siniscalchi il Mattino)

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