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La politica non dice niente. Non amo le persone che sono insensibili alla verità. (Pasternak) Giornata da galeotto per il Segretario nazionale del Partito Democratico Pierluigi Bersani che ha visitato il carcere di Padova, ma come accade spesso nei casi in cui alcune persone importanti visitano l'Assassino dei Sogni (come i prigionieri chiamano il carcere) l'hanno visto pochi detenuti. Segretario Bersani, sicuramente, l'avranno fatta girare nel salotto buono del carcere senza farla salire nelle sezioni dove avrebbe potuto vedere cose molto diverse, anche in quel carcere di Padova, considerato un “fiore all’occhiello” dell’Amministrazione Penitenziaria. Avrebbe visto in piccole celle singole tre persone accatastate come pezzi di legno in una legnaia. E anche tante persone imbottite di psicofarmaci per levargli quella poca vita che gli è rimasta, perché ormai vivono una vita vegetativa, visto che il carcere com’è oggi trasforma l'umano in non umano. Noi siamo degli uomini sociali ed invece questo tipo di carcere ci rende asociali, perché così com'è ci ammazza il corpo, la mente e il cuore. Eppure i diritti dei detenuti dovrebbero essere diritti di tutti, anche i suoi e di tutti i cittadini che hanno la fedina penale pulita. Segretario Bersani, mi permetto di riportarle alcuni titoli di giornale dopo l'ultima condanna emessa contro l'Italia da parte della Corte Europea: "Severino: il nuovo Parlamento affronti subito l'emergenza. Scandalo carceri, la condanna umilia il Paese" (Il Messaggero 9/01/2013). "Una politica senza giustizia" (Mauro Palma). "Scendono dalle stelle ma il vero reato è sorprendersi" (Susanna Marietti, il Manifesto 9/01/2013).