domenica 27 gennaio 2013

Flora Beneduce: “Il mondo dia a Israele ciò che la storia gli ha tolto”

Vico Equense - “La memoria è una terra feconda. Coltivarla significa offrire al presente e al futuro una possibilità di progresso, sviluppo, libertà, pace e giustizia”. Con queste parole Flora Beneduce, primario di Medicina generale e Pronto soccorso presso gli Ospedali riuniti della Penisola Sorrentina, saluta la data del 27 novembre. Un giorno che ricorda la stessa data di 68 anni fa, quando furono abbattuti i cancelli di Aushwitz. “L’umanità non potrà mai liberarsi dal fardello di quel genocidio inspiegabile. Eppure, il ricordo può aiutare i popoli a non ripetere tali efferati eccidi. Celebrare il giorno della memoria è un dovere civico che, però, potrebbe rimanere sterile esercizio di ricordi, se non si inverasse nella volontà collettiva di restituire ciò che è stato sottratto. E allora, basta diaspore per il popolo ebreo. Israele diventi il luogo della memoria, del superamento di un passato iniquo, della libertà di essere nazione”.

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