Gioacchino Alfano |
Fonte: Gianni Reale da Metropolis
Dai Monti Lattari alla Penisola Sorrentina, passando per il Vesuviano: la pattuglia degli aspiranti parlamentari che vantano radici nei paesi dell’area Sud della provincia partenopea, non manca. Ed è, anzi, ben nutrita. Soprattutto nelle liste del Centrodestra. Ne sa qualcosa Silvio Berlusconi che per dare la scalata a Palazzo Chigi si è affidato a un trio d’assi composto dagli agerolani Antonio Milo e Michele Pisacane ed all’abatese Gioacchino Alfano, tutti e tre deputati uscenti. Mentre però Pisacane (Campania 2) e Alfano (Campania 1), entrambi candidati per il Pdl, proveranno a staccare il passi per un posto a Montecitorio, Milo ha preferito virare sull’aula di Palazzo Madama. Il leader campano di Noi Sud figura, infatti, all’ottavo posto nella lista Pdl per il Senato capitanata da Silvio Berlusconi. Davanti a lui, in scaletta, svettano il coordinatore regionale del Pdl, Nitto Palma (secondo), la deputata Alessandra Mussolini (terza); il senatore paganese Giuseppe Esposito (quarto); l’ex presidente della provincia di Avellino, Cosima Sibilia (quinto); il senatore Luigi Compagna (sesto) e il deputato uscente, nonché presidente di Federlab Italia (il sindacato dei laboratoristi) Vincenzo D’Anna (settimo). Posizione delicata, quella di Milo, assicurano i soliti beninformati di turno. A dar retta ai sondaggi, praticamente al limite dell’elezione “sicura”. Stabilita, comunque, dopo un lungo tira e molla che ha condotto la compagine politica capitanata dall’ex ministro Enzo Scotti a schierarsi direttamente sotto le insegne del Popolo delle Libertà, dopo un primo inutile accostamento con Grande Sud, il cartello di Ronghi e Micciché.
Quello su cui più si confida, almeno sotto queste insegne, è la possibilità che ha il Cavaliere, candidato capofila in tutte le circoscrizioni del Paese, di poter optare per un altro collegio, a elezione avvenuta, liberando così una casella in più nell’elenco della Campania. Più semplice, invece, almeno sulla carta, il compito che attende l’ex sindaco di Sant’Antonio Abate, Gioacchino Alfano, schierato in una posizione ritenuta blindata (il quinto posto) nella lista del Pdl: per lui il ritorno alla Camera dovrebbe rivelarsi una formalità. Così come quello del deputato nolano Paolo Russo, a sua volta schierato all’ottavo posto nella stesso elenco in cui compare anche Alfano. Dietro, piuttosto indietro, invece, il sindaco di Castellammare Luigi Bobbio, addirittura in corsa al diciannovesimo posto. Irto di ostacoli, dal canto suo, il percorso che attende Michele Pisacane: settimo in lista, a Campania 2 e anche lui, come Milo, costretto a combattere con le unghie e con i denti per riportare la bandiera di Agerola in Parlamento. Nella stessa compagine del Popolo delle Libertà, pochi gradini più in basso, figurano altri due big vesuviani in corsa per un seggio a Palazzo Madama. Si tratta del torrese Ciro Falanga (tredicesimo), già senatore di Forza Italia e dell’assessore provinciale Piero Langella, originario di Boscoreale, e di recente uscito dall’Udc. Entrambi, sono posizionati, tuttavia, ben al di là di quella che gli osservatori reputano la soglia limite per poter centrare la tanto agognata “promozione”. Stesso discorso vale per il sindaco di Boscotrecase Agnese Borrelli e per il leader provinciale dell’Udc Carmine Mocerino, sommese doc. Candidati rispettivamente all’ultimo ed al penultimo posto della lista dell’Unione per la Camera. Quasi una sorta di “candidatura di bandiera” la loro, visto che molto difficilmente i centristi riusciranno ane vesuviano schierati nelle liste degli aspiranti parlamentari.
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