martedì 3 dicembre 2013

Demolizione Ecomostro. Ecco un nuovo tentativo

Comuni di Meta e Vico a caccia di fondi per abbatterlo, espropriare l’area e realizzare un’opera

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense - Un’intesa fra i Comuni di Meta e Vico Equense per demolire prima o poi l’Ecomostro di Alimuri. Un patto che sostanzialmente verte su tre punti chiave. Primo: tentare in qualche modo di raccogliere i soldi necessari per espropriare l’area dove sorge lo scheletro di cemento dell’hotel che devasta da quasi cinquant’anni il panorama mozzafiato della conca di Meta (di cui è titolare la società Sica srl). Secondo: avviare una mirata serie di interventi di bonifica del costone roccioso. Terzo: realizzare una maxiopera di «pubblico interesse ». E’ la strategia messa a punto dalle due amministrazioni comunali che devono convivere da tempo con la questione dell’Ecomostro di Alimuri. La proposta di trovare a breve una soluzione sul gigante di cemento porta la firma di Giuseppe Tito, assessore al bilancio del Comune di Meta che, secondo le indiscrezioni emerse nell’ultimo fine settimana, avrebbe già avviato delle vere e proprie consultazioni con Gennaro Cinque, sindaco di Vico Equense, trovando una sponda politica importante per iniziare a lavorare sul caso. Nel mirino dei Comuni ci sono i fondi europei messi a disposizione dal Por 2014- 2020. Mistero finora sui costi dell’operazione che, in ogni caso, stando alle premesse si presenta difficile, intricata.

E soprattutto farraginosa sotto il profilo burocratico. Eppure le sensazioni sono estremamente positive, nonostante l’altro giorno sia arrivata l’ufficialità della nuova sentenza giunta dal Tribunale amministrativo regionale della Campania che - dopo 5 anni - ha rigettato il ricorso presentato nel lontano 2008 dalla Sa.an., società che nel 1993 rilevò proprio l’Ecomostro e che contestò al Comune di Vico Equense l’atto con cui l’ente municipale venne comunicato alle parti interessate il dissenso espresso in sede di conferenza di servizi da Soprintendenza e Autorità di Bacino, contrarie al progetto di riqualificazione dell’area - contenuto nel famoso accordo Rutelli del 1997 - che prevedeva l’abbattimento dell’edificio con la realizzazione di piccole strutture ricettive e anche un lido balneare. Sia chiaro, Sa.an. ha comunque la possibilità di impugnare la sentenza emessa in primo grado dai giudici amministrativi facendo ricorso al Consiglio di Stato. Nell’attesa degli ultimi sviluppi, spunta il discorso varato dall’assessore del Comune di Meta, Tito, che a breve potrebbe anche incontrarsi con il sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque.

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