Comuni di Meta e Vico a caccia di fondi per abbatterlo, espropriare l’area e realizzare un’opera
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Vico Equense - Un’intesa fra i Comuni di
Meta e Vico Equense per
demolire prima o poi l’Ecomostro
di Alimuri. Un patto
che sostanzialmente verte
su tre punti chiave. Primo:
tentare in qualche modo di
raccogliere i soldi necessari
per espropriare l’area
dove sorge lo scheletro di
cemento dell’hotel che devasta
da quasi cinquant’anni
il panorama mozzafiato
della conca di Meta (di cui
è titolare la società Sica srl).
Secondo: avviare una mirata
serie di interventi di bonifica
del costone roccioso.
Terzo: realizzare una maxiopera
di «pubblico interesse
».
E’ la strategia messa a punto
dalle due amministrazioni
comunali che devono
convivere da tempo con
la questione dell’Ecomostro
di Alimuri. La proposta
di trovare a breve una
soluzione sul gigante di
cemento porta la firma di
Giuseppe Tito, assessore
al bilancio del Comune di
Meta che, secondo le indiscrezioni
emerse nell’ultimo
fine settimana, avrebbe
già avviato delle vere e
proprie consultazioni con
Gennaro Cinque, sindaco
di Vico Equense, trovando
una sponda politica importante
per iniziare a lavorare
sul caso.
Nel mirino dei Comuni ci
sono i fondi europei messi
a disposizione dal Por 2014-
2020. Mistero finora sui costi
dell’operazione che, in ogni
caso, stando alle premesse
si presenta difficile, intricata.
E soprattutto farraginosa
sotto il profilo burocratico.
Eppure le sensazioni sono
estremamente positive, nonostante
l’altro giorno sia
arrivata l’ufficialità della
nuova sentenza giunta dal
Tribunale amministrativo
regionale della Campania
che - dopo 5 anni - ha rigettato
il ricorso presentato nel
lontano 2008 dalla Sa.an.,
società che nel 1993 rilevò
proprio l’Ecomostro e che
contestò al Comune di Vico
Equense l’atto con cui l’ente
municipale venne comunicato
alle parti interessate il
dissenso espresso in sede di
conferenza di servizi da Soprintendenza
e Autorità di
Bacino, contrarie al progetto
di riqualificazione dell’area
- contenuto nel famoso accordo
Rutelli del 1997 - che
prevedeva l’abbattimento
dell’edificio con la realizzazione
di piccole strutture
ricettive e anche un lido
balneare. Sia chiaro, Sa.an.
ha comunque la possibilità
di impugnare la sentenza
emessa in primo grado dai
giudici amministrativi facendo
ricorso al Consiglio
di Stato. Nell’attesa degli
ultimi sviluppi, spunta il
discorso varato dall’assessore
del Comune di Meta,
Tito, che a breve potrebbe
anche incontrarsi con il sindaco
di Vico Equense, Gennaro
Cinque.
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