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Foto di Salvatore Varo |
Napoli - La moda è un settore in espansione. E quella campana, settima regione per
numero di imprese attive nel tessile, non ha nulla da invidiare agli altri
distretti nazionali. "L'importante è adeguarsi ai tempi e utilizzare le
migliori tecnologie, lavorare con passione e fare tesoro della solida
tradizione partenopea di questo comparto" ha affermato Michele Lettieri,
presidente dell'Accademia della Moda di Napoli. La dichiarazione di intenti
è emersa stamani, nel corso dell’ inaugurazione dell'anno accademico
2014/15, svolta presso le aule dell'Accademia stessa.
Il tema dell'incontro è stato "Etica ed Estetica" e ha suscitato molti
approfondimenti da parte degli ospiti presenti (Ernesto Tatafiore; Antonio
Passa, già direttore dell'Accademia Belle Arti di Roma; Marina Lebro,
antropologa; Luigi Guadagni, docente Gestione Aziendale; Alfonso Paolella,
semiologo ed Edoardo Vitale, direttore de L'Alfiere).
Si è parlato dell'effervescenza e della creatività napoletana, che forse ha
visto tempi più floridi grazie anche a personaggi come Lucio Amelio, come ha
ricordato l'artista Tatafiore; della modernità dei Borbone, che
realizzarono, con gli opifici serici di San Leucio, un' "utopia
industriale" oggi attualizzata in Umbria dall'imprenditore del cachemire
Cucinelli che, come ha sottolineato il giornalista Franco Di Mare,
moderatore del convegno, "gestisce un tipo di azienda che riesce a
restituire al territorio quello che dal territorio prende".
La conclusione
dei lavori è stata una sola: l’importanza di proiettarsi nel futuro e dare
alle imprese una struttura di rete e un respiro di sistema. L'Accademia
della Moda di Napoli, tra le dieci più importanti d'Italia nonché unica a
sud di Roma, licenzierà quest'anno i primi studenti con titolo riconosciuto
dal Ministero dell'Istruzione e sarà presente all'Expo in collaborazione con
la Camera Nazionale della Moda Italiana. Un modo per permettere ai giovani
di mettersi in vetrina e di avere contatti con tutto il mondo. Creatività e
impegno non mancano ai circa cinquecento iscritti dell'Accademia, di cui
circa il 70% ha la prospettiva, una volta terminati gli studi, di trovare
occupazione
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