lunedì 23 febbraio 2015

Il cortometraggio di Braucci proiettato a Los Angeles

Foto di Nicola Buono
di Paolo De Luca da La Repubblica 

Non una parola, in otto minuti. Soltanto una voce fuori campo, quella del bravo Fabio Balsamo, ed il suono di un disco che gira su un vecchio grammofono. Poi il sole, la costa di Vico Equense ed i ricordi di un vecchio pescatore. Memorie di sessant'anni fa, di passioni ed impulsi proibiti: un triangolo amoroso e, forse, qualcosa in più, raccontati in silenzio, come in un lungo sogno estivo. Inizia e finisce sul mare, "Sete", cortometraggio scritto, diretto e interpretato da Antonio Braucci, medico e regista esordiente 32enne, presidente di "Karma31 Movie Factory", una giovane realtà napoletana che punta alla produzione cinematografico-teatrale e alla promozione culturale del nostro territorio. Il film, già finalista al "Social World Film Festival" di Vico Equense, è stato proiettato sabato al "Chinese Theatre" di Los Angeles, in occasione della serata conclusiva di "Los Angeles, Italia", il festival dedicato alle eccellenze cinematografiche italiane ad Hollywood, organizzato da Pascal Vicedomini, e che da dieci anni precede la notte della consegna degli Oscar Tre attori sul set, tre personaggi (a cui si aggiunge un cameo di Francesco Paolantoni): la bella Marie (Roberta Astuti), il giovane pescatore Ciro (interpretato dallo stesso Braucci che, in una sequenza, riproduce fedelmente la scena del celebre spot di Dolce & Gabbana diretto da Giuseppe Tornatore, con Monica Bellucci) e Antonio (Francesco Nappi), borghese schivo e schiavo delle apparenze. Il loro rapporto si riassume tutto nel titolo del cortometraggio stesso: "E' la sete - spiega Braucci -l'impulso che divora i tre protagonisti". Una sete di passione, come quella di Ciro per Marie. Una sete repressa e poi fatta esplodere, come quella di Marie per Ciro. E una sete improvvisa, violenta e inappagata, come quella di Antonio per Ciro. La storia di un desiderio tabù mai consumato, disperato. Maria è costretta ad andar via, Antonio non si dà pace, continuando ad imprigionare nei suoi quadri i demoni delle sue passioni. Poi, uno sparo. Ciro chiude gli occhi. Li riapre a settant'anni e più. I tempi sono cambiati rispetto agli anni Cinquanta. E nel tenero e libero bacio di due ragazze su un molo, si riflette il sogno di un amore amaro.

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