domenica 3 giugno 2018

Ponte Orazio, il canyon resta chiuso rivolta dei residenti: impossibile uscire

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino

Piano di Sorrento - I 140mila euro messi a disposizione dalla Regione qualche mese fa non sono bastati. Anzi, per risanare completamente la parete del vallone Lavinola che ad aprile 2017 si sbriciolò trascinando con sé una parte del Ponte Grazio, potrebbero essere necessari milioni e tempi assai più lunghi. Con buona pace dei residenti che invocano il completamento della messa in sicurezza e la definitiva riapertura della strada. È quanto emerso dall'ultimo sopralluogo effettuato nella zona dal sindaco Vincenzo Iaccarino con la consigliera Marialaura Gargiulo. Per il momento dunque, le 70 famiglie isolate ormai da un anno devono rassegnarsi. 1140mila euro stanziati dalla Regione infatti, sono bastati a malapena a finanziare la bonifica del costone di Lavinola e l'eliminazione dei blocchi di tufo pericolanti. Con quella somma era, ed è impensabile mettere in sicurezza l'area così da riaprire il Ponte Grazio al traffico.
I RILIEVI 
Anche perché gli ultimi rilievi effettuati dai tecnici comunali di mostrano come il problema riguardi un fronte ben più vasto del previsto. Le radici di piante e alberi, infatti, hanno frantumato la parete rocciosa in più punti. Senza dimenticare la piattaforma di cemento armato che schiaccia una porzione di tufo provocandone continui cedimenti.


Per mettere in sicurezza l'area e riaprire la stradina che corre sul ciglio del vallone Lavinola bisognerà intervenire su un tratto lungo non 20 metri, come si era ipotizzato in un primo momento, ma almeno 50. Il che significa che la spesa di 400mila euro inizialmente preventivata è destinata a lievitare molto. Su questo aspetto stanno lavorando i tecnici comunali, impegnati nella stesura di un progetto di messa in sicurezza da sottoporre al vaglio della Regione in vista del finanziamento. Alla luce di tutto ciò, per la riapertura del Ponte Grazio non sembrano esserci tempi certi. «Siamo in prima linea per risolvere questo grave problema e rimediare al dissesto idrogeologico dell'area: stiamo già sollecitando la Regione affinchè renda al più presto disponibili i fondi necessari», spiega il sindaco laccarino. La situazione critica in cui versano i valloni Lavinola e San Giuseppe era stata segnalata al presidente Vincenzo De Luca dallo stesso primo cittadino due anni fa. In quella circostanza Iaccarino strappò persino la promessa di un finanziamento da 30 milioni di euro per il risanamento dei canyon. Quei soldi, tuttavia, non sono mai arrivati in Costiera. Anzi, la situazione si è aggravata con la frana di aprile 2017 e con quella, meno devastante, dello scorso marzo. Episodi che hanno ulteriormente allarmato i residenti: «Per arrivare in centro siamo costretti a un tour de force e c'è il rischio che nemmeno i mezzi di soccorso riescano a raggiungere le nostre case. Così non si può andare avanti».

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