Vico Equense - Questa mattina sul Corriere del Mezzogiorno leggo la notizia delle due navi italiane, la “Antonella Lembo” e la “MBA Giovanni Bottiglieri", ferme da qualche mese al largo della Cina, che per misure anti-Covid non possono scaricare il materiale che hanno a bordo. Sulla “Lembo” presta servizio Pietro Starace, di Vico Equense, con lui anche un marittimo di Sant'Agnello. Il primo ufficiale di coperta, Tommaso Scotto di Perrotolo, originario di Procida, nell’articolo scritto da Natascia Festa, racconta la vicenda: «Sono partito dal porto cinese di Caofedian. Dopo poco il Covid-19 ha imposto la chiusura di molti stati e i cambi di equipaggio previsti sono saltati. All'inizio abbiamo resistito, mesi e mesi senza mai scendere a terra nei porti toccati: le merci venivano a prendersele i portuali locali bardati in tute anti Covid. A noi niente visite mediche - e io sono diabetico - niente tamponi e niente medicinali: quelli salvavita ce li spediscono da casa. A luglio abbiamo caricato carbone al porto australiano di Abbot Point. Qui si apri una speranza, subito svanita. A Manila finalmente un avvicendamento ma solo dei marinai filippini; a noi italiani fu detto che i visti non erano stati rilasciati in tempo. A fine luglio arrivammo nella rada di Huanghua e da allora siamo qui in attesa di scaricare il carbone siderurgico e, per così dire, noi stessi. Siamo allo stremo...». Il sindaco di Procida con una lettera ha ottenuto l’interessamento della vice Ministra agli Affari Esteri Marina Sereni, che attraverso l’ambasciata di Pechino è riuscita a sollecitare le autorità di Tianjin, porto vicino a quello di Huànghuà, perché si attivino a favore dell’equipaggio italiano. Incrociamo le dita e speriamo che i marittimi possano riabbracciare le proprie famiglie al più presto.
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