Penisola sorrentina - La crescita dei casi di contagio da covid non
risparmia la Penisola.
Per questo abbiamo chiesto, per l'ennesima
volta, lumi al dottor Antonio Coppola.
Il professionista che gestisce sul fronte organizzativo la risposta all'emergenza sanitaria
nel territorio dell'Asl Napoli 3 sud in cui
rientra la costiera grazie ad una squadra di
150 addetti. Dottore partiamo dai numeri dei contagiati. Quanti sono?
Sul territorio della Penisola sorrentina circa
150. Anche in costiera si fa sentire il trend in
crescita presente un po’ ovunque.
Ma si tratta di un fenomeno abbastanza
omogeneo. A Castellammare di Stabia, che
ha più o meno lo stesso numero di abitanti
dell'intera Penisola, siamo a 170.
Basti pensare che il Covid Hospital di Boscotrecase, chiuso in estate, non solo ha riaperto ad ottobre ma, ad oggi, ha anche tutti
e 50 i posti disponibili occupati.
In quali contesti si concentra il maggior numero di positivi?
Tra la popolazione scolastica.
Possiamo dire che in Penisola il 50% delle
classi ha almeno un contagiato tra gli alunni.
Una classe su due ha un bambino con il covid. Il dato fa preoccupare.
La maggior parte dei bambini risultati contagiati, per fortuna, sono asintomatici, quindi le loro condizioni non presentano particolari preoccupazioni.
Il problema è che il virus continua a circolare ed è la circolazione che favorisce le
varianti che possono in prospettiva creare
problemi.
Voi cosa fate? Lavoriamo molto sul tracciamento. Quindi, nel risalire alla catena dei contatti che il bambino positivo o anche l'adulto ha avuto. Tanto è vero che oggi in penisola si fanno in media 300 tamponi al giorno e la maggior parte sono a servizio della popolazione scolastica. Tale approccio rientra anche nel costante monitoraggio che ci consente di governare il fenomeno ed evitare la Dad, in conformità alle linee di indirizzo regionali e nazionali. Dove si fanno i tamponi nella nostra zona? Si è aggiunto un nuovo centro a Sant'Agnello, alle spalle del Comune, proprio con l'obiettivo di avere tempi più rapidi e meno file. Sulla base del trend attuale ci dobbiamo aspettare un picco di contagi? Sulla base dell'esperienza pregressa si può ragionevolmente stimare che i casi attuali presenti in penisola si triplichino tra la seconda e la terza settimana di dicembre. Diciamo che proprio tra Natale e Capodanno potremmo avere il temuto picco. Restrizioni in vista per le festività? Sono scelte che non dipendono da me. In ogni caso, sarebbe opportuno limitare i contatti al minimo indispensabile e non farsi prendere la mano, per chi ce le ha, dalle abitudini legate alle tradizioni, se queste contemplano un'alta concentrazione di persone. Registriamo l'ennesima crescita dei contagi. Quindi, i cosiddetti "no vax" hanno ragione: i vaccini non sono decisivi? Assolutamente no. Abbiamo evitato una strage grazie ai vaccini. Tutte le residenze per anziani dell'Asl sono state coperte con il vaccino. Ci sono stati focolai di contagi in alcune strutture e non si è registrato un solo decesso tra gli ultraottantenni. Ma c'è di più. Prego Il 90% dei sintomatici è un non vaccinato e tra i vaccinati coloro che hanno problemi sono quelli che avevano patologie pregresse importanti. Inoltre, tra i 150 casi presenti in Penisola non abbiamo un numero proporzionale di ospedalizzazioni, proprio perché c'è il vaccino che frena gli effetti più pericolosi. Inoltre, si è stimato che il vaccino riduce del 90% il ricorso alla terapia intensiva. Sul piano organizzativo qual è la risposta dell'Asl? Ospedali covid dedicati per evitare reparti covid negli ospedali diciamo cosi ordinari per evitare il rischio di portare il virus in contesti fragili. Quindi, dopo la riapertura del Covid Hospital di Boscotrecase, potremmo avere di nuovo la destinazione del Maresca di Torre questo scopo. Poi c'è la medicina territoriale e la telemedicina da utilizzare meglio di quanto non si è fatto nelle prime ondate. Ci spiega? Certo, nelle prime ondate il medico di medicina generale in presenza di una infezione da covid allertava l'asl con invio ambulanza ed ospedalizzazione. Oggi, con i medici vaccinati e che hanno preso maggior confidenza nella gestione della malattia, è minore il ricorso all'ospedale. Inoltre, entro dieci giorni avremo un ulteriore potenziamento della telemedicina. Di cosa si tratta? Camper attrezzati che girano muniti di appositi devices collegati ad una centrale presente a Gragnano. Quando c’è un positivo si consegna il devices che misura la frequenza cardiaca, la temperatura e il livello di saturazione dell'ossigeno. Tutti questi indicatori sono monitorati da remoto ed in presenza di variazioni significative si allerta noi sanitari che vanno a casa e poi decidono il da farsi. Quindi, tra le prime ondate e l'ultima, ci sono nuovi modelli e procedure per gestire l'emergenza. E' cosi? Posso assicurare che il tempo non è passato invano. Ci è chiaro che in ospedale deve andarci solo chi non ha altre possibilità di essere curato. Ma tutto ciò che può fare il medico di base va fatto. Stesso discorso per la telemedicina. Uno strumento da utilizzare sempre più. L’emergenza ha riflessi economici inevitabili. In Penisola l'economia si regge sul turismo. Cosa farete per mettere in sicurezza i lavoratori del turismo? Si è deciso di convocare presso gli hub vaccinali esistenti i lavori della filiera turistica a partire dal primo dicembre. Credo che riusciremo a dare sicurezza al settore in tempi brevi. A proposito di vaccini, si dice che a volte gli hub in penisola restano senza farmaco con qualche disagio gli utenti. Come stanno le cose? Non ci sono particolari problemi nel reperimento dei vaccini. In questa fase, magri, si può trovare maggiormente Moderna piuttosto che Pfizer. Ma entrambi sono vaccini ad mRNA messaggero che, quindi, seguono la medesima impostazione di fondo per cui è il corpo stesso a produrre le proteine bersaglio, senza bisogno di virus né di sue parti, neppure depotenziate. Inoltre, se mai ce ne fosse ancora bisogno, possiamo ribadire che questi vaccini sono stati ampiamente testati con la somministrazione di circa 5 miliardi nel mondo, senza riscontrare particolari controindicazioni.
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