Vico Equense - Nel corso di questi anni i riflettori sul MAAAM, Museo Aperto Antonio Asturi di Vico Equense, si sono un po’ spenti. Le scelte compiute, non sono state coraggiose e lungimiranti, l’ambiente da culturale e partecipativo che doveva essere è diventato statico e inattivo. La città, con l’inaugurazione di questo spazio espositivo nel maggio del 2016, ha manifestato grande stima e affetto nei confronti dell’artista. L’idea è quella di diminuire le distanze culturali e sociali che limitano a poche categorie la conoscenza dell’arte. Non un museo tradizionale, ma un percorso espositivo diffuso all’interno della Casa Comunale in piazzale Giancarlo Siani, dove i dipinti e gli oggetti personali del maestro sono liberamente accessibili alla cittadinanza. Le opere del Maestro sono state donate dalla famiglia e collocate in ambienti destinati a funzioni tutt'altro che artistiche: l'arte in empatia con le funzioni amministrative per stimolare il dialogo con la cittadinanza. La scansione delle opere in mostra non segue una lettura di tipo temporale né di grado né di importanza ma tenta di dare una lettura emozionale dei diversi percorsi artistici di Asturi, allontanandosi dall’idea di statica pinacoteca. La figlia Annamaria, durante le lunghe chiacchierate con padre, ricorda che gli diceva: “Io non sono nessuno, ma di me parlano e parleranno le mie numerose opere sparse in giro per il mondo.” Oggi, una selezionata collezione di opere originali, circa 40, donate dai due figli dell’artista, Annamaria e Gregorio al Comune di Vico Equense, sono esposte nel Museo a lui intitolato. Fu concepito, in tempi record, un catalogo ragionato dove si raccolsero tutti i brani di pittura donati dai familiari.
Il nipote Salvatore ha indagato un periodo dell’artista, quello futurista, rimasto fino ad ora nell’ombra. All’interno del museo nel giugno scorso sono state in mostra alcune opere futuriste fornite in prestito per l’occasione dalla famiglia. Orgoglioso di essersi speso per far nascere il MAAAM e offrire questo momento alla collettività è stato l’allora Sindaco Benedetto Migliaccio, che aveva progetti di altissima ambizione come una mostra al Petit Palais di Parigi e si immaginavano cose grandi come una rassegna su Picasso, Renoir e Pisarro. Oggi Migliaccio è ritornato alla politica attiva con il ruolo di vice sindaco, nella giunta del sindaco Giuseppe Aiello, e saprà, di questo ne siamo certi, proseguire senza incertezze verso quel rilancio di cui il Museo non ha beneficiato in questi ultimi anni, e guadagnare in breve tempo il prestigio che merita.
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