martedì 25 gennaio 2022

Città Metropolitana. I partiti pronti a rinviare le elezioni: penisola sorrentina divisa

La richiesta dei partiti arriverà questa mattina sul tavolo del sindaco Gaetano Manfredi. Non solo i gruppi della maggioranza, ma anche sigle di opposizione, sono pronte a inviare una lettera al primo cittadino per chiedere il rinvio delle elezioni di Città Metropolitana. Il sindaco, valutata la richiesta, la inoltrerà al ministero dell’Interno che dovrà prendere la decisione finale. La missiva è già pronta e chiede di «valutare la possibilità di rinviare le scadenze per la presentazione delle liste e la giornata di elezione, di massimo tre settimane». Si andrebbe quindi dal 20 febbraio al 13 marzo. Oggi sono attese le ultime firme. I partiti sono a caccia di un accordo interno per le liste e per questo sperano di poter spostare la data. La motivazione ufficiale, però, fornita nella missiva, è legata all'aumento dei casi di Covid che «sta comportando l'impossibilità di garantire la giusta partecipazione» in quanto - scrivono - è molto complesso garantire a tutti la sottoscrizione delle liste così come l'esercizio di voto». Cinque anni fa la Penisola Sorrentina si presentò compatta a questo appuntamento facendo confluire quasi tutti i voti sul candidato Giuseppe Tito, Sindaco di Meta, che riuscì ad ottenere il decisivo sostegno di alcuni grandi elettori totalizzando 3266 voti di preferenza, 9° eletto nella lista PD e andando a occupare un ruolo importante con la delega all’attuazione del Piano Strategico Metropolitano. Rispetto a cinque anni fa le cose stanno diversamente.

 

Quasi ogni comune è in corsa per candidare un proprio rappresentante in una delle liste. Quindi si arriverà al voto divisi, e ognuno degli aspiranti consiglieri metropolitani cercherà di giocarsi la partita facendo leva su rapporti personali con elettori di città importanti il cui voto ha un peso significativo e decisivo ai fini dell’elezione. Un’impresa assolutamente non facile quella di essere eletti, ma che politicamente rappresenta un enorme passo indietro rispetto a cinque anni fa, oltre che un disconoscimento all’ottimo lavoro svolto da Tito che, per conservare una rappresentatività super partes garantita agli elettori della Penisola Sorrentina che lo sostennero, si è beccato la sospensione dal PD. L'assemblea è composta da 24 consiglieri provenienti dai 92 Comuni dell'ex Provincia. Si tratta di elezioni di secondo livello: significa che votano 1.568 tra sindaci e consiglieri comunali. E il voto di ognuno di loro non vale uno, ma ha un peso calcolato sulla base della popolazione del Comune di provenienza. 

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