LA STRATEGIA
di Ettore Mautone - Il Mattino
Dopo l'ospedale San Paolo di Napoli tocca al San Leonardo di Castellammare dare il via alle attività del drappello di Polizia per la sicurezza di operatori e pazienti: dopo tre mesi di lavori ieri mattina, uno spazio prospiciente la camera calda del pronto soccorso è stato consegnato alle forze dell'ordine. Uno studio servito da un corridoio, lo spogliatoio e un bagno che da ieri è presidiato da due agenti di polizia per 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20, che si alternano in due turni. Proprio l'ospedale di Castellammare, all'inizio di quest'anno, è stato teatro di vari episodi di violenza ai danni del personale sanitario tra cui quello, gravissimo, a un'infermiera 30enne che il 3 gennaio fu selvaggiamente picchiata da un uomo, parente di un ricoverato, perché obbligato ad uscire dall'area dell'emergenza già affollatissima. Evento che ebbe una ribalta nazionale in seguito al quale il prefetto di Napoli Michele di Bari in accordo con i sindacati, le direzioni generali e gli Ordini di area sanitaria, deciso di istituire posti di Polizia a Castellammare, al San Paolo e al Santobono seguendo le indicazioni del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
IL MANAGER
«Qui a Castellammare - avverte il direttore generale Giuseppe Russo - abbiamo avuto il pieno sostegno delle forze dell'ordine con ronde e vigilanza rafforzata che in questi mesi hanno comunque dato buoni frutti con un sensibile calo degli episodi. Tranne tre o quattro casi minori non abbiamo più registrato situazioni eclatanti. Oggi la presenza della polizia rassicura tutti e con le nuove norme, in vigore dal 4 aprile, che consentono la procedibilità d'ufficio senza bisogno di querela anche per lesioni lievi, si spera in uno stabile e generalizzato calo di questa deriva civile che negli anni ha fatto dimettere molti specialisti assunti in pronto soccorso e alimentato la fuga dei camici bianchi dalle prima linee». Proprio a Castellammare, a causa delle dimissioni, un mese fa, di alcuni specialisti neurologi neoassunti, l'azienda è stata costretta a sospendere l'attività della unità stroke (ictus) oggi dirottata all'Ospedale del mare. «Stiamo rifacendo - dice ancora il manager Russo - tutti i concorsi dell'area emergenza per le discipline di Ortopedia, Neurologia, Medicina interna, Anestesia e rianimazione». Da popolare ci sono i pronto soccorso oltre che del presidio di Castellammare anche di Nola (entrambi sede di Dea di 1° livello, dipartimento emergenza accettazione di media complessità), il pronto soccorso di base del Maresca di Torre del Greco e dell'ospedale di Sorrento ma anche Vico Equense dotato di un piccolo punto di primo intervento mentre a Boscotrecase il Dea di I° livello è chiuso per carenze di personale. Dopo l'avvio della emodinamica a Boscotrecase la Asl sta per inaugurare la Rianimazione a Sorrento dopo una lunga ristrutturazione mentre a Nola è di prossima apertura l'unità di stereotassi dell'unità coronarica.
NUOVE AGGRESSIONI A NAPOLI
Ma torniamo al nodo sicurezza: al Santobono il 22 aprile la polizia verrà a periziare i locali, che sono già pronti ma in tutta la rete occorre calibrare azioni per la massima efficacia. Sembrerebbe essere stata disapplicata ad esempio la nuova norma sulla procedibilità d'ufficio all'Ospedale del mare (dotato di drappello). «Qui - avverte Manuel Ruggiero, medico che cura la pagina Facebook "Nessuno Tocchi Ippocrate" - domenica pomeriggio un'infermiera è stata aggredita dalla madre di un paziente, in agitazione psicomotoria, che lamentava presunti ritardi nell'arrivo dello psichiatra. La professionista è stata offesa e strattonata. Ma le forze dell'ordine hanno chiesto la querela per procedere. Non conosciamo l'entità delle lesioni ma appare molto strano che all'infermiera sia stato chiesto di sporgere denuncia. Una questione che andrebbe approfondita e chiarita». Intanto ieri pomeriggio un altro dramma si è consumato all'ingresso del Policlinico collinare di Napoli dove ad un utente, non autorizzato, è stato negato l'ingresso con l'auto. L'uomo infuriato, dopo essersi armato di un bastone, è tornato verso il gabbiotto delle guardie giurate ma nella colluttazione è stato colto da un infarto ed è deceduto. «Negli ospedali, in tutte le aree di front office - commenta Franco Ascolese, presidente interprovinciale di Napoli dell'Ordine delle 18 professioni sanitarie - oltre alla repressione andrebbe concepito un servizio di formazione, educazione ed accoglienza che come Ordine abbiamo elaborato e già proposto ad alcuni manager»
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