di Ferdinando Bocchetti - Il Mattino
Una cucina professionale, ricavata negli spazi del bene confiscato ribattezzato «Casa Mehari», è da ieri a disposizione dei ragazzi con sindrome di Down e altri ritardi cognitivi. L'inaugurazione è avvenuta alla presenza dello chef stellato Gennaro Esposito, del sindaco di Quarto Antonio Sabino e di Maria Trapanese, presidente dell'associazione di volontariato «La Bottega dei semplici pensieri», da anni in prima linea con le attività dedicate all'inclusione lavorativa dei ragazzi affetti da sindrome di Down. La cucina è completa di tutte le attrezzature e munita delle certificazioni che consentiranno - ai giovani coinvolti nei progetti - di preparare e somministrare pasti. «Di solito non partecipo a questi eventi - sottolinea Gennaro Esposito - ma in questo caso l'ho fatto con grande piacere, anche perché mi sono innamorato subito del progetto che ho conosciuto attraverso "Festa a Vico". Ci siamo mossi subito con una raccolta fondi per dare la possibilità ai ragazzi di acquisire il necessario know-how. Le cucine sono luoghi di inclusione - aggiunge - luoghi dove vince il lavoro di squadra e il rispetto reciproco, ma soprattutto sono luoghi in cui ci si diverte condividendo il piacere provato dai clienti nel gustare quanto preparato».
IL SOGNO
E ancora: «Sono positivamente sorpreso anche dalla gestione complessiva di questo bene confiscato: non immaginavo fosse così grande e con attività così bene organizzate". A prendere la parola anche Maria Trapanese: «Dopo oltre dodici anni di attività e a due anni dalla consegna del bene confiscato - spiega il presidente de "La Bottega dei semplici pensieri" - siamo riusciti a coronare il nostro sogno. Per noi è un traguardo importante, realizzato grazie alla grande rete di solidarietà che ci è vicina e grazie alla grande sensibilità dello chef Gennaro Esposito. La cucina è un'occasione di lavoro per i nostri ragazzi. In questo modo - argomenta ancora Trapanese - ospiteremo eventi grazie alla collaborazione del nostro chef, Michele Pelliccia. La cucina è inoltre un luogo di apprendimento, pertanto lanciamo un appello agli chef del territorio affinché dedichino ore di formazione ai nostri ragazzi». L'obiettivo dell'associazione, nel lungo periodo, è di inaugurare un bistrot che possa consentire a Casa Mehari di diventare una struttura per eventi gestiti e organizzati dai ragazzi de "La Bottega" e dai giovani dell'impresa sociale "La Scheggia", partner dell'ambizioso progetto. Il bistrot - nelle intenzioni dei promotori - dovrà essere un punto di riferimento per il territorio e un luogo per creare relazioni sociali e collaborazione lavorativa. La realizzazione della cucina è stata possibile - come evidenziato dal sindaco Antonio Sabino - grazie al progetto "Cooking a Revolution", finanziato con "Festa a Vico", la tre giorni dedicata alla grande cucina con chef affermati e giovani promesse e nata con l'obiettivo di raccogliere fondi per progetti solidali.
GLI AIUTI
«È il risultato di un percorso finanziato nel 2023 da "Festa a Vico" dello chef Gennaro Esposito - dice il primo cittadino di Quarto -. Un'iniziativa che si innesta nel progetto "Cooking a Revolution». È un'occasione, per i nostri ragazzi speciali, che avranno l'occasione di apprendere tecniche di cucina nell'ottica di una costruzione di futuro e di lavoro. Questo - conclude Sabino - è quello in cui crediamo da sempre: la solidarietà e le differenze sono una risorsa preziosa».
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