IL FENOMENO
di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino
Penisola sorrentina - Da un lato il pienone di turisti, dall'altro le difficoltà nel reperire personale, soprattutto quello più qualificato. Sono le due facce della stessa medaglia che rappresenta il comparto dell'accoglienza a Sorrento e dintorni, primo comprensorio del Sud per l'ospitalità e tra i più quotati in Italia e nel mondo. Territorio che ha chiuso il 2023 con più di 3 milioni di presenze: il record assoluto. E il 2024 dovrebbe essere in linea. Flussi che non sempre trovano operatori in numero sufficiente ed all'altezza degli standard. Basti ricordare lo scalpore provocato dalla decisione di Mario Parlato, gestore del Circolo dei Forestieri, di «assumere» due robot per aiutare i camerieri nel servizio.
LA TENDENZA
La situazione è migliorata rispetto al 2023 ma l'emergenza resta. «La pandemia e i bonus edilizi avevano spinto tanti addetti verso le costruzioni» spiega Costanzo Iaccarino, presidente Federalberghi Campania e Penisola Sorrentina. E così l'anno scorso, quando i numeri del turismo sono schizzati verso l'alto, reperire personale si è rivelata un'impresa. «Le strutture più prestigiose possono contare su staff affidabili di lungo corso - puntualizza Iaccarino -. Gli altri ricorrono a chi proviene da altre zone e agli immigrati, ma la crescita del turismo nelle aree vicine e il boom dell'extra alberghiero, hanno alterato il mercato. Per fortuna sono rientrati molti collaboratori passati all'edilizia. Ciò nonostante mancano camerieri di sala, addette ai piani ed anche chef». Impossibile quantificare le figure necessarie considerato che da Vico Equense a Massa Lubrense ci sono ben 168 alberghi da una a cinque stelle. «In penisola tanti dipendenti arrivano da fuori ma non trovano alloggi - aggiunge Gino Acampora, albergatore e presidente degli Agenti di viaggio della Costiera -. E così siamo a corto di personale di cucina e sala, ma anche alle camere». Ciò che preoccupa è la carenza di figure preparate, visto che la bassa forza lavoro è in buona parte coperta da extracomunitari. «Bisogna insistere - dice Acampora - sulla formazione per mantenere l'eccellente reputazione che abbiamo nel panorama turistico mondiale. Si dovrebbero riformare le scuole alberghiere dando più spazio alla pratica e meno alla teoria e concentrarsi sulle lingue».
I COSTI
Ma gli stipendi sono tali da attrarre i giovani? Un cameriere di sala percepisce almeno 1.300-1.500 euro al mese, una addetta ai piani va da 1.200 a 1.500 euro, mentre uno chef arriva a 1.800-2.000 euro. Ma le oscillazioni possono essere importanti a seconda della categoria dell'hotel. Il primo chef di un 5 stelle parte almeno dai 3.000 euro. «La paga base è troppo bassa rispetto all'inflazione, ma la spesa per l'azienda è ben oltre il doppio rispetto a quanto percepisce il dipendente - mette in chiaro Acampora -. Il governo sta lavorando per ridurre il cuneo fiscale ma è ancora insufficiente». Un lavoratore con paga netta da 1.500 euro costa al datore di lavoro circa 3.200 euro. C'è anche un altro nodo: per gli stagionali non si applicano gli scatti di anzianità e si riducono così anche i contributi pensionistici. Se per l'hotellerie è complicato, non va meglio per la ristorazione. «Riscontriamo difficoltà nel reperire chef e camerieri italiani - puntualizza Francesco Schisano, presidente Ristoratori Penisola Sorrentina -. Soprattutto mancano figure professionali di alto livello». Eppure le paghe non sono proprio bassissime, anche se, a differenza degli alberghi, gli orari possono essere più lunghi. «Un lavapiatti percepisce tra i 1.400 e il 1.600 euro - chiarisce Schisano -. Per camerieri e chef il range si allarga andando rispettivamente da 1.600 a 2.500 euro e da 2.500 a 4.000 euro». Carenza di addetti che interessa anche i lidi balneari. «Per ora siamo coperti, ma se perdiamo un dipendente è quasi impossibile rimpiazzarlo - chiarisce Francesco Leonelli -. Risulta difficile trovare personale per l'accoglienza e la cassa, ma anche per i servizi di spiaggia». E gli stipendi? «Dipende dalle competenze e dagli orari se sono part time o full time - spiega - Si parte da 1.200 e si arriva fino a 2mila euro. Per la cucina si va oltre».
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