martedì 30 dicembre 2008

Il piano: l'ex ministro al posto di Santangelo

Andrea Orlando, il portavoce del Pd sta seguendo il caso Napoli in prima persona. È come dire che Walter Veltroni ci sta mettendo la faccia. Il ragionamento sul vicesindaco, al di là delle questioni morali e delle guerre interne, è ritenuto centrale per un motivo molto importante. L'idea è quella di mettere su quella poltrona per i restanti due anni e mezzo della consiliatura - chi raccoglierà l'eredità del sindaco Rosa Russo lervolino non più ricandidabile. L'identikit porta diritto a Luigi Nicolais, segretario provinciale del Pd. Il quale per ora sulla questione glissa: «Un qualunque ruolo mio in giunta - spiega - dovrebbe essere full time e non c'è possibilità in questo momento. Non me lo chiederanno. Faccio il deputato e il segretario di un partito difficile che sta nascendo. Non posso dare altre disponibilità. Non perché non ci creda nel rilancio di Palazzo San Giacomo, anzi per come si sta avviando ci credo molto. Ma per questioni di tempo». Nicolais è però uomo di partito e di fronte alla strategia che sta costruendo Veltroni per Napoli, cioè due anni e mezzo con un programma snello, fatto di obiettivi concreti da centrare e percettibili dai napoletani per riconquistare la loro fiducia, potrebbe cambiare idea. Lo stesso Francesco Boccia (foto) arriva a Napoli perché il partito vuole investire sulla città. Una ripartenza con Nicolais al fianco del sindaco sarebbe un mix sul quale scommettere. Nicolais possibile vicesindaco è uno degli scenari possibili. Per il resto la Iervolino se vuole mantenere in squadra Santangelo dovrà sacrificare altre pedine del suo scacchiere, a partire da Valeria Valente - giovane assessore al Turismo, Nicola Oddati (Cultura) in squadra già dal 2001, Gennaro Mola (Rifiuti). E forse dovrà salutare anche qualcuno dei nuovi entrati, fatta eccezione per Luigi Scotti, dubbi sulla permanenza di Gioia Rispoli che ha la delega alla Scuola ce ne sono tanti. Chi potrebbe entrare? Oltre Boccia resta caldo il nome di Adriano Giannola, presidente della Fondazione banco di Napoli, quello di Enrica Amaturo docente di Sociologia. Raffaele Porta, se il sindaco azzera la squadra è pronto a entrare. Il docente Enzo Mormile e il vicepresidente del Consiglio comunale Vito Lupo vicini ad Angelo Montemarano restano opzioni praticabili. Per il resto le ipotesi al vaglio del sindaco sono tante e nelle prossime 72 ore potrebbero materializzarsi. L'eventuale apertura della lervolino a un rimpasto più ampio dei cinque assessori che per vari motivi hanno la sciato la giunta nell'ultimo mese potrebbe solleticare parte di quella società civile rimasta sorda ai richiami di Palazzo San Giacomo fino a questo momento. (Luigi Roano da il Mattino)

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