lunedì 29 dicembre 2008

Pd, parte la rivolta degli inquisiti «Nessuno ci ha difeso»

La solitudine degli inquisiti. Un avviso di garanzia, il clamore sui giornali, le accuse. Poi il silenzio. Il vuoto intorno. Gli amici ti voltano le spalle, i colleghi ti evitano per non compromettersi. E il telefono resta muto, vuota la posta. E così succede che l'Unità pubblichi due pagine fitte di inquisiti e reati. Che Ottaviano Del Turco, socialista del Pd, riceva solidarietà da Berlusconi. E che Graziano Cioni, una vita nel Pci, riceva una lettera di conforto, «commovente»: da un giovane del Pdl, Gabriele Toccafondi. E dal suo partito, dal Pd? «Nulla — risponde Cioni — Silenzio. Hanno parlato solo per buttarmi fuori dalle primarie». Del Turco lo ha detto con chiarezza, al Giornale. Spiegando che «i salti tripli di Veltroni per recuperare una posizione accettabile sulla giustizia sono un po' patetici e un po' orribili ». Si è sentito solo, il governatore dell'Abruzzo: «Dal Pd è arrivato un silenzio che è una vergogna ». Cioni era in corsa per le primarie quando è stato raggiunto da un avviso di garanzia: «Mi hanno chiesto un passo indietro. A me questa storia dei passi indietro mi puzza sempre di stalinismo. Ho detto di no, dovete scriverlo: loro l'hanno scritto e votato a maggioranza. Violando le norme, perché non c'è da nessuna parte che se uno è sotto indagine lo puoi buttare fuori». Cioni non l'ha presa bene: «Veltroni annunciò un partito liquido: mi pare più che altro autoritario. Se dovessi dire che mi sono sentito circondato dall'affetto dal partito, ecco, non lo direi. A parte il sindaco Domenici ». Per il resto, silenzio: «Qualcosa di peggio: mi hanno quasi cacciato. Io che ho fatto arrestare per corruzione due imprenditori. Mi avrà portato bene farli arrestare? Forse non sono più considerato affidabile». Da Firenze alla Calabria. Il governatore Agazio Loiero è finito nell'inchiesta Why Not: «Da due anni mi hanno inserito in un contesto criminale, anche se persino il pm ha chiesto il proscioglimento ». Loiero si è sentito abbandonato: «La situazione degli amministratori del Sud è di profonda solitudine: Roma prende le distanze preventivamente, c'è un pregiudizio di illegalità ». E il partito? «Una solitudine terribile. Nessuna telefonata, nessun messaggio. Dopo il delitto Fortugno, il procuratore Grasso disse che era un messaggio rivolto a me. Da allora sono sotto scorta. I pm hanno confermato che si trattava di un messaggio per me. Lei pensa che qualcuno nel Pd abbia sentito il bisogno di dire qualcosa? C'è da rabbrividire». Loiero non rinuncia a una frecciata: «Lo sa cosa dicono i sondaggi di ieri? Che il Pd nazionale è al 27: in Calabria è quasi al 32». Anche Sandro Gozi è entrato (e uscito) dall'inchiesta Why Not: «Accuse così grottesche che non ho sentito neanche il bisogno che il partito mi difendesse. Però forse quello che è successo ci ha reso più sensibili alle garanzie degli inquisiti. E alle patologie del sistema». Loiero va oltre: «Forse è bene che queste inchieste ci tocchino: così capiamo meglio cosa vuol dire ». (Alessandro Trocino da il Corriere della Sera)

Napoli, da dove ricominciare

Nessun commento: