mercoledì 25 marzo 2009

Imprese funebri …

Alla vigilia dell´arrivo del presidente Berlusconi, ad Acerra, ondeggia minaccioso un drappo di Rifiuti Zero: «Berlusconi aiuta le imprese. Quelle funebri». Immagine macabra in primo piano: due piedi che sporgono da tavolo di morgue. Il termovalorizzatore, un impianto che la gente non vuole, e da Repubblica Napoli, neanche la Chiesa. Almeno, quella locale. «Non benedirò questo inceneritore», fa sapere ieri il vescovo di Acerra, monsignor Giovanni Rinaldi. Che, tuttavia, ha deciso di non partecipare neanche alle marce contro l´«ecomostro», pur condividendo da sempre le battaglie di chi vi si è opposto. Sempre per rimanere in tema di pompe funebri, quest’oggi, il Cormez intervista all’avvocata Assunta Tartaglione e il curioso incarico assegnatale due anni fa dal consigliere regionale Francesco Casillo, che era il presidente della commissione Attività Produttive. Tremila euro lordi per dispensare saggezza e pareri in merito al codice deontologico delle imprese funebri. Avvocato, perdoni la schiettezza. Lei quali competenze specifiche vanta in materia di funerali e pompe funebri? «Mi ha rivolto l'identica domanda un mio collega che mi prendeva in giro un paio di giorni fa. Certo non dovevo occuparmi di funerali. Ho una serie di specializzazioni, ma quella in pompe funebri mi manca. Avevo avuto l'incarico di esprimere un parere»

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