venerdì 21 maggio 2010

S.S. Trinità e Paradiso, interrogazione di Nucara

Vico Equense - L’ On. le Francesco Nucara, Segretario nazionale del PRI, ha presentato una interrogazione a risposta scritta - al Ministro per l’Istruzione Università e Ricerca, al Ministro dell’Economia - sulla vicenda del complesso seicentesco di S.S. Trinità. Premesso che: I cittadini di Vico Equense hanno sottoscritto una petizione rivolta ad ottenere l´acquisizione al Comune del complesso edilizio dell´Istituto SS. Trinità e Paradiso, patrimonio dello Stato e gestito da un Consiglio di Amministrazione di tre membri nominati dal M.I.U.R., con durata triennale, soggetto al controllo dell´Ufficio Scolastico Regionale; nella stessa petizione si chiede che non venga data la concessione a costruire un garage pubblico nella parte del giardino dello stesso ente. Il Parlamento, in un comma della legge finanziaria del 2008 inserì una norma che consentiva l´alienazione dei beni appartenenti ai cessati educandati femminili, fra cui l´istituto equense. Coerentemente il Ministero I.U.R. nominò un commissario straordinario col potere di liquidare l´ente. Recentemente il Ministero ha ritenuto di ricostituire la normale amministrazione dell´Ente secondo lo statuto ancora vigente, nominando un presidente e due consiglieri che non hanno alcun riferimento, come in passato, alla cultura e alle istituzioni locali: Aniello Di Vuolo, Achille Abbiati (lombardo) e Marco Romano (catanese), tutti della Democrazia Cristiana delle Autonomie. Questo nuovo consiglio avrebbe in animo di realizzare un "Centro Risorse per l´Innovazione del Turismo nel Mediterraneo" da affidare alla Fondazione I.T.S. di Catania e alla fondazione I.T.S. di Napoli , con funzioni non ancora ben definite nei locali che ora sono occupati da altre scuole e dal Comune. Intenderebbe anche costruire e vendere posti auto in una autorimessa da costruire in quella parte del giardino rimanente da precedenti alienazioni. L´Ufficio Scolastico provinciale, che ha funzioni di controllo sugli atti dell´Amministrazione dell´Istituto, ha consentito negli anni l´abbandono e la vendita di numerosi cespiti dell´Istituto in parola, di proprietà dello Stato e da esso amministrati; ha approvato i suoi bilanci, anche in presenza di spese inspiegabili; non ha reagito alla scomparsa di arredi e documenti; ha consentito che il personale fosse assunto senza il ricorso a procedure concorsuali pubbliche quantomeno regolari. Lo stabile, danneggiato dal terremoto del 21 novembre 1980 è tutt´ora bisognoso di interventi per eliminare i danni prodotti dal sisma e necessitano urgenti manutenzioni straordinarie ordinate dal Sindaco perché è in pericolo l´incolumità delle persone. Purtroppo l´Amministrazione dell´Istituto non è in grado di provvedere essendo non solo priva di risorse ma anche oberata di debiti.
SI CHIEDE DI CONOSCERE:
1. Se sono state individuate "criticità gestionali" nell´amministrazione dell´istituto dopo che la Magistratura ha sottoposto a pignoramento i ricavi dalle locazioni, a garanzia deii creditori; inoltre, di acquisire gli atti deliberativi del Consiglio di Amministrazione per le problematiche individuate.
2. Se il Ministero I.U.R. abbia approvato l´adesione dell´Istituto a fondazioni che non operano nel territorio comunale; abbia autorizzato il cambio di destinazione del patrimonio immobiliare; abbia autorizzato la costruzione sotto il giardino di autorimesse da vendere a privati.
3. Visto lo "stallo" gestionale anche per le competenze d´ordinaria amministrazione, quali gli interventi riparatori delle coperture a salvaguardia anche dell´incolumità pubblica.
4. Qual è la situazione debitoria e il piano di estinzione dei debiti finalizzato al pareggio del bilancio.
5. Se è progettata la riparazione e l´adeguamento dell´immobile allo scopo di farne una struttura per attività culturali di prestigio atte a creare occupazione e incremento turistico.
6. Se non ritiene opportuno affidare in concessione al Comune l´immobile, essendone oggi il maggiore locatario, affinchè lo ripristini e lo renda agibile per le sue finalità istituzionali o per finalità culturali più consone e più produttive per la cittadinanza.

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