giovedì 28 febbraio 2008

Cozzolino-Cascetta, reunion del Pd con coppia inedita

Non ci sono inviti. Solo un luogo fisico dove trovarsi. Ore 16 e 30 alla Stazione marittima. Da giorni gli assessori regionali Andrea Cozzolino e Ennio Cascetta (per la verità soprattutto il primo) si stanno dando un gran daffare per organizzare questo momento di confronto. Una riunione per «rimettersi in movimento, riprendere un cammino», questo il passaparola. Per dire, sostanzialmente, che dopo tutta la munnezza gettata addosso all'esperienza di centrosinistra, al governo Bassolino, in Campania non ci sono mummie e colletti bianchi, consulenti e politici in disarmo e altrove le facce nuove e pulite del Pd. Da qui la strana coppia Cozzolino-Cascetta che in passato mica sempre è andata d'amore e d'accordo. Coppia che mostra i muscoli, dunque. «La verità è che ci vediamo contro il tentativo di azzeramento di una classe dirigente che qualcosa di buono pure ha fatto», dice un beninformato. E allora appare riduttivo dire che quella di oggi sarà la reunion dei bassoliniani. Perché in parte è così. Ci saranno infatti Michele Caiazzo, Tonino Amato, Antonio Marciano. Ma non solo. Ci sarà Tino Santangelo, come anche Teresa Armato. Benedetto Gravagnuolo e molti pezzi di società civile. Gli ex Ds e Alleanza riformista. Ma soprattutto ci sarà la base, fatta di operai della Fiat , di gente comune di San Giovanni, Ponticelli, Bagnoli.«Perché siamo vivi, nonostante tutto». Nonostante Walter, pare di sentire. Il Partito democratico e il suo leader sono visti, a torto o a ragione, come una sorta di commissari prefettizi chiamati a gestire il passaggio verso la nuova stagione. Ma anche come dei colonizzatori che impongono una lingua diversa, modalità differenti, persone nuove. Come Luigi Nicolais, per esempio. È qui che scattano le ambizioni personali di chi, come Cascetta, ha ben fatto in questi anni e si vede scippare l'occasione (futura) di essere leader regionale perché è rimasto sulla barca mentre essa affondava. Oppure di chi, come Cozzolino, questa volta, e se Tino Santangelo prenderà il posto di Riccardo Marone alla Camera, ambisce alla poltrona di vicesindaco di Napoli. Mica la Iervolino può dire un'altra volta no? (Simona Brandolini da il Corriere del Mezzogiorno)



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