giovedì 21 febbraio 2008
Questione etica
Veltroni se l’era augurato. «Anche altri partiti dovrebbero inserire dei vincoli alle proprie candidature, analoghi a quelli che il Pd si è dato nel suo codice etico». La destra l’ha preso in parola. Ovviamente, a modo suo. Se il codice etico approvato dal coordinamento nazionale del partito Democratico prevede che non ci siano «candidati che abbiano avuto condanne di primo grado», il Pdl ha deciso invece di escludere dalle liste chiunque abbia «procedimenti penali in corso». Ma fanno un’eccezione. Saranno infatti «esclusi, naturalmente, quelli che, come sappiamo, hanno un origine di carattere politico». Chi valuterà l’esistenza o meno di una «matrice politica» nel procedimento penale, non è dato sapere. Fatto sta che la norma suona come l’ennesima “legge ad personam” sfornata dal centrodestra. Si immagina che si stabilirà la chiara matrice politica delle accuse imputate a Silvio Berlusconi o a Marcello Dell’Utri, giusto per fare un esempio.
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