giovedì 17 aprile 2008
Ganapini, finora gestione incompetente dei cdr
Regione Campania - ''Chi doveva gestire la sostanza organica non lo sapeva fare. Questo è il tema sostanziale. Eppure ci sono relazioni tecniche di pervenute al Commissariato straordinario nel 2004 (anno in cui Corrado Catenacci è subentrato ad Antonio Bassolino, ndr), quando c'era Pansa (Prefetto di Napoli, commissario da luglio a dicembre 2007, ndr) e anche prima (il predecessore di Pansa è stato Guido Bertolaso, ndr). Insomma, i cdr c'erano ma erano mal gestiti, non producevano sostanza organica di qualità perchè la vagliatura era sbagliata''. Walter Ganapini spiega con queste semplici parole il nodo centrale del protrarsi dell'emergenza rifiuti in Campania. L'assessore all'Ambiente - in carica da appena due mesi - parla ai cronisti convocati in sala giunta per l'illustrazione di quel “Piano rifiuti” che - Bassolino ci tiene a dirlo più volte - non solo porterà la Regione fuori dall'emergenza, ma segnerà il cammino corretto verso l'ordinario. Il nodo del problema è tutto lì, nella vagliatura a maglie troppo larghe utilizzata nei sette Cdr. Non a caso Ganapini ricorda quanto riscontrato nell'impianto di Molinara (Benevento) solo 6 giorni fa. A fronte dello studio accurato dell'Istituto Piante da Legno e Ambiente (IPLA) di Torino, che aveva condotto analisi dettagliate sul prodotto della struttura sannita - che l'11 aprile scorso dichiarò che il prodotto dell'impianto di compostaggio di Molinara era compost di qualità utilizzabile in agricoltura. E già allora, Ganapini spiegò: ''Molti dei problemi all'origine dell'emergenza rifiuti derivano da incompetenza tecnica ed approssimazione gestionale. Il test eseguito a Molinara ne e' una prova evidente: L'impianto conteneva molte tonnellate di rifiuti organici contaminati da plastica, un fenomeno che ha causato, per anni, il blocco dell'attivita' del sito''. La spiegaizone tecnico-scientifica dell'assessore era semplice: ''E' stato sufficiente trattare quel materiale con un vaglio dai fori adeguatamente ristretti (12 mm contro i 60 mm di diametro dei fori del vaglio precedentemente in uso) per separare la sostanza organica (che le analisi definiscono compost a tutti gli effetti) dai residui plastici, risultati CDR (combustibile da rifiuti) ai sensi della vigente normativa''. ''Io non sono un “guru” - dice Ganapini ai giornalisti - la mia e' solo 'praticaccia''. Poi rispondendo a domande più specifiche riduce il tutto ad una sintesi semplicissima: ''la vagliatura era troppo larga, forse perchè allora chi gestiva voleva più sostanza da bruciare''.
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