venerdì 9 maggio 2008

Regione, c'è pure il consulente ai funerali

Che si deve fare per lavorare... Persino cimentarsi in bizzarre relazioni tecniche richieste dalle Commissioni consiliari della Regione per distribuire qualche consulenza esterna. E tra i 152 nominati dal Consiglio campano, per un costo totale di un milione di euro, c'è pure chi ha dovuto sottomettersi a incarichi complicati, ardui e logoranti. Come il professionista, sicuramente di alto profilo, che per la terza commissione regionale, presieduta da Francesco Casillo, si è dovuto impegnare sul tema «Disposizioni attrattive del codice deontologico delle imprese funebri di cui alla legge regionale n.12 del 24 novembre 2001». Certo l'avvocato incaricato, che ha incassato tremila euro, avrà avuto qualche difficoltà nel comprendere quale "attrattiva" possa avere una bara, ma di certo avrà svolto al meglio il suo lavoro diciamo "funebre". Sicuramente è stato meno complicato il compito, comunque faticoso, dell'esperto, sempre assoldato della terza Commissione, che avrà sudato le fatidiche sette camicie per argomentare sul tema «Sostegno e valorizzazione del sistema delle piccole librerie». Il problema è però tecnico. Si tratterà di librerie intese come progettazione di scaffali dove sistemare volumi o, alla men peggio, di ristrutturazioni di biblioteche? Altrimenti diventa difficile capire perché, su questo tema, il consulente pagato settemila euro, è laureato in ingegneria. Meno singolari, ma altrettanto indicative, sono le nomine effettuate dalla prima Commissione consiliare guidata da Nicola Ferraro. Qui si passa dalla «Istituzione del servizio di vigilanza delle spiagge libere », consulenza costata cinquemila euro, alla «Istituzione e disciplina dell'Ufficio stampa presso il Consiglio regionale della Campania». Questo perchè comunicare all'esterno è davvero difficile e non bastano soltanto i giornalisti specializzati per farlo. Per fortuna che, sempre nella stessa Commissione, c'è chi ha operato, con un compenso di 2.600 euro, al «Riordino degli uffici» e all'individuazione di «Norme in materia di ordinamento della comunicazione e della informazione istituzionale». Ma nell'organismo consiliare deputato agli Affari istituzionali c'è anche chi si interroga, sempre da consulente, sul difficile tema della «Istituzione della consulta delle confessioni religiose e del registro delle confessioni». E, sinceramente, per un lavoro così delicato appare davvero irrisoria la somma stanziata di 4.500 euro. Sui destini dell'agricoltura, della caccia e della pesca campana per fortuna vigila l'ottava Commissione consiliare diretta da Sebastiano Sorrentino. Altrimenti non sapremmo mai il risultato della «Analisi delle proposte normative presentate in materia di diffusione del biodiesel», al costo di mille euro per la consulenza. Oppure dei nuovi progressi in materia di «prevenzione rispetto alla parassitosi delle piante da frutta» per un compenso di duemila euro. Infine ancora una volta la comunicazione. La Regione sceglie un consulente e lo paga settemila euro, per «Monitoraggio, verifica e controllo dei rapporti di comunicazione degli enti regionali ed a partecipazione regionale con la collettività ». Un consiglio all'incaricato di quest'ultima relazione: nel monitorare la comunicazione con la collettività sarebbe importante sapere che di questa ennesima pioggia di consulenze, i campani non ne hanno capito la necessità. (Felice Naddeo da il Corriere del Mezzogiorno)

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