sabato 28 giugno 2008
Le Comunità montane
Caro direttore, da Presidente di Comunità montana vorrei esprimere un’opinione controcorrente. Sono consapevole che le Comunità sono infette dagli stessi mali che affliggono la pubblica amministrazione in tutta Italia. Ma da noi forse succede meno di quanto avviene nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni. Sicuramente un riordino organizzativo nell’ottica di una maggiore efficienza nell’azione e di un contenimento dei costi si impone. Ma questo non può significare mortificare le realtà locali uniformando in difetto tutti gli enti coinvolti. Ci sono comunità montane che hanno ben operato nella tutela e nella valorizzazione delle zone montane, sia sotto l’aspetto ambientale che economico e sociale. I risultati raggiunti da ogni singola Comunità non possono essere esclusi dalla valutazione che è alla base del riordino organizzativo. Nell’esercizio della sua potestà normativa la Regione non può ora sacrificare ad interessi di semplificazione e snellimento, o a visioni territoriali parziali e superficiali, la tutela delle aree montane delle popolazioni ivi insediate che vivono in condizioni di oggettivo svantaggio e con una serie di difficoltà ambientali nei confronti delle quali le Comunità montane spesso sono l’unico presidio territoriale di riferimento. Si assiste all’assurdo di comuni con più dell’80 per cento di territorio e insediamento abitativo montano (con vette di rilevante altitudine) e con parti residuali di in conferente significato pianeggianti e/o costieri ( frutto di una particolare struttura del territorio) escluse dalle Comunità montane in nome di una valutazione superficiale che si basa su criteri che nulla hanno a che vedere con la tipologia montana. E così nell’individuazione degli ambiti paradossalmente non vengono utilizzati gli indici montani quali: l’altezza, l’acclività dei terreni, il territorio montano, la pendenza, la densità abitativa, l’erosione. (Giuseppe Guida Presidente Comunità montana Penisola sorrentina da il Corriere del Mezzogiorno)
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3 commenti:
Che pena vedere persone così che arrancano per difendere quella fetta di torta che la spartizione di uno squallido potere gli ha assegnato.
Si chiudano le Comunità Montane e basta!
Non se ne può più di vedere sperperato il danaro di noi cittadini.
Qualcuno lo fermi: GUIDA VAI A CASA!
Il mio pensiero: non prendiamo di mira le persone. Diamo anzi alla comunità montana èiù poteri anche sulle scelte del demanio ed in particolare delle spiagge, diamo un valore alla nostra terra e difendiamola. Perdendo qualche ente comne questo che ci definisce montagna,perdiamo molto di più di quello che si crede. Per la persona, poi c'è tempo. Ma mi sembra assurdo essere miopi ed accecati da ODIO verso qualcuno e non vedere che ALTRI si prendono gioco della collettività e che non se ne fegano niente delle nostre abitudini, necessità e richieste!!
INHO saluti
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