Cesaro apre alla pace con l´Udc in Provincia. L´incontro di ieri considerato cordiale è una tregua armata. Nicolais prepara invece la relazione da capo dell´opposizione (in aula il 20). Non si dimette, dunque. Non subito. L´ex ministro si dividerà tra Montecitorio e Santa Maria la Nova, e intanto ieri ha vissuto per colpa della Provincia una giornata di «estremo disappunto». L´agitazione, giunta fino all´orecchio di Veltroni, nasce dalla lettura delle parole con cui Bassolino ha ricostruito mercoledì la genesi della candidatura: «Con Veltroni e D´Alema avevamo concordato una figura non politica. Quando è uscito Nicolais, mi sono fermato». A Nicolais pare di scorgere nel passaggio l´accusa di una interferenza. Come se gli venisse addebitata una intromissione, che giudica «un ribaltamento della verità». Probabilmente un equivoco: Bassolino aveva già spiegato in passato la candidatura di Nicolais non come un´intrusione durante la ricerca, ma come la fine della ricerca quando il partito lo convinse. È dovuto comunque intervenire il commissario Morando, ricordando che si trattò di «una disponibilità alle primarie» e ringraziando ancora Nicolais «per il coraggio in una situazione resa difficilissima dalla drammatica crisi in cui versava l´esperienza di governo del centrosinistra in Campania». Insomma, nuovo battibecco tra partito e amministratori. E poi c´è il congresso. Nicolais, che negli schemi su carta viene dato con Franceschini, in realtà non ha scelto. Ieri non era alla presentazione della mozione. Franceschini lo ha cercato, Nicolais ha preso tempo. La sua lista "per l´innovazione" chiede più spirito critico. Ed è Ignazio Marino, stesso profilo biografico, che pare più pronto a incarnarlo. I due dialogano: decisione in una settimana. Entro il 31 luglio vanno presentate le candidature alla segreteria regionale, dove gli schemi peraltro si rimescolano. Iannuzzi non fa sapere se ci riprova: nel 2007 vinse di un soffio col sostegno di Bassolino, De Mita e Nicolais insieme. Possono provarci (area Franceschini) sia Piccolo sia Andria; Amendola è tra i nomi per la mozione Bersani, e non si esclude l´ipotesi Oddati. Da Salerno il sindaco De Luca chiede «rinnovamento radicale dei dirigenti dopo il disastro dovuto a gruppi autoreferenziali e sradicati dai territori. Ci sono troppe anime morte: andiamo verso una rigenerazione fatta di concretezza e umiltà». (Angelo Carotenuto da la Repubblica Napoli)
De Luca attacca: Bersani ha ragione, serve una svolta
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