mercoledì 13 gennaio 2010

Bossa: “Udc, serve coerenza”

Affrontare con decisione il nodo Udc. Definire un´alleanza più larga possibile e poi eventualmente fare le primarie. Sopra le acque ferme del Pd campano si alza chiara e netta la voce di Luisa Bossa, parlamentare ed ex sindaco di Ercolano. Intanto il consigliere regionale del Pd Ugo Carpinelli, citando Flaiano, definisce la situazione del suo partito «disperata ma non seria». Partiamo dall´Udc, onorevole Bossa? «È proprio da lì che dobbiamo partire. L´Udc deve stare attenta, al Sud si gioca una partita decisiva. Con chi farà alleanza questo partito? È un tema importante, un punto politico nazionale. In parlamento e nel paese l´Udc è opposizione come noi. Come può in Campania chiedere discontinuità, cosa che vogliamo tutti, e poi allearsi con il Pdl? In Campania, come in Puglia e in Calabria, l´Udc può dimostrare molto». Cosa, per esempio? «Che si tratta di un partito ben deciso a cominciare una nuova avventura, a entrare in una nuova fase. Il centrosinistra governa queste tre regioni e non può perderle. Ma noi dobbiamo essere più convinti nel trattare con l´Udc. Perseguire una convergenza per poi misurarci con i nostri avversari». E le primarie? «Sono assolutamente favorevole, è un insostituibile strumento di coinvolgimento dei cittadini. Ma se tu stai costruendo una coalizione con chi le primarie invece non le vuole rischi di essere perdente. E così la vocazione maggioritaria diventa vocazione alla solitudine, cioè al suicidio politico. Perché le primarie devono essere una scelta condivisa. Altrimenti ti limiti a fare una conta interna al Pd, esce un nome e lo offri al resto della coalizione, che poi te lo boccia. Ma non si va da nessuna parte senza una vocazione del partito ad allargare i confini dell´alleanza. Perciò insisto: sì alle primarie, purché si tratti di una scelta condivisa». È ormai tardi per la Campania? «Non lo sarebbe, in Veneto si fanno il 24 gennaio». E i candidati? «De Luca ha fatto l´amministratore locale, si è misurato con i problemi della territorialità. Sembra che le cose che non sono riuscite a Napoli siano riuscite a Salerno, fatte le debite proporzioni. De Luca ha una visione più fattuale, per usare un espressione cara a Machiavelli. Per questo viene avvertito come più vicino ai bisogni della gente». E gli altri nomi che girano? Cascetta, Amendola? «Cascetta è uno degli assessori migliori della giunta Bassolino. Amendola è un giovane: vogliamo rinnovare la politica affidando a questo ragazzo i problemi di una grande regione come la Campania? Ci accusano sempre di essere dei pachidermi, ma con questa scelta rivoltiamo completamente il partito: così almeno quell´accusa non potranno farcela più». (di Antonio Tricomi da la Repubblica Napoli)

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