Le cause e le modalità di prevenzione illustrate dalla dottoressa Flora BeneduceTerzigno - "Diabete, pandemia del terzo millennio. Come prevenirlo". È questo il titolo del convegno che si terrà stasera alle 20 a Terzigno, nella parrocchia dell'Immacolata. L’incontro, che avrà come relatrice la dottoressa Flora Beneduce, primario di Medicina degli Ospedali riuniti di Sorrento e Vico Equense, sarà l’occasione per accendere i riflettori su una malattia molto insidiosa, ma spesso poco conosciuta. È questo il motivo per cui la cittadinanza ha invitato la specialista Beneduce ad illustrare le complicanze legate al diabete e le modalità per la prevenzione. “Ogni 10 secondi due persone al mondo si ammalano di diabete, patologia che rappresenta la quarta causa di morte in tutto il pianeta – spiega il primario Flora Beneduce -. È necessario adottare le dovute contromisure, per evitare che la malattia diventi la peggiore pandemia del ventunesimo secolo. Oggi sono circa 246 milioni le persone con diabete e si stima che nel 2025 potrebbero diventare 380 milioni. Il diabete è una bomba ad orologeria che minaccia il benessere delle persone e i sistemi sanitari di tutte le nazioni del mondo. È obbligatorio, pertanto, agire e contribuire a creare un movimento effettivo per cambiarne il corso.” Quando si parla di diabete occorre ricordare che per il 90% tale malattia trova la sua causa nel sovrappeso e nell’obesità. Molto spesso la difficoltà della prevenzione si accompagna alle difficoltà e ai costi delle cure, difficilmente sostenibili per pazienti e famiglie. “Dovere morale dei nostri amministratori è migliorare la qualità della vita delle persone diabetiche – conclude la dottoressa -. È necessario, quindi, sostenere un cambiamento culturale nell’assistenza diabetica e nella gestione di risorse e percorsi assistenziali multidisciplinari. È necessario imporre alle Regioni un maggior investimento nel settore, migliorare i servizi offerti e fornire prestazioni qualitativamente più elevate, al fine di garantire la centralità della persona. La Regione deve giocare un ruolo fondamentale nei percorsi non solo di programmazione, ma soprattutto in quelli di prevenzione. Abbiamo bisogno di un impegno vigoroso per considerare questa sfida come un’opportunità per tutelare e la salute di tutti”.
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