Sorrento - L'indicazione geografica protetta per il limone di Sorrento, massima garanzia a livello europeo per i prodotti agricoli, è l'unico caso in Italia nel quale a beneficiare della tutela sono anche i prodotti realizzati con la lavorazione della materia prima certificata. Ecco perché dal primo gennaio 2006 è possibile commercializzare con l'etichetta «limoncello di Sorrento» solo l'infuso prodotto con limoni provenienti dalle coltivazioni della Costiera e certificato dal consorzio di tutela. Con questa normativa, infatti, si è dato nuovo impulso ad un settore come quello del limoncello che ormai stava attraversando una fase di declino, dovuta essenzialmente alla messa in commercio di prodotti che ben poco avevano a che vedere con l'infuso tradizionale. «Si è trattato di un traguardo significativo, considerato che il limoncello, come tutti i prodotti contenti alcol, non può godere di alcuna forma di protezione propria e quindi è stato indispensabile ricorrere a una tutela indiretta con l'impiego di limoni certificati dal consorzio a indicazione geografica tipica. Un bel passo avanti se si immagina che si rischiava di produrre liquori, comunque legati all'immagine della penisola sorrentina, con limoni o essenze provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo», spiegano al Consorzio. Ecco perché la denominazione Sorrento ed il relativo marchio sono i segni distintivi che ormai da quattro anni garantiscono i consumatori di tutto il mondo. Inoltre, a vigilare sulle possibili frodi è stato destinato lo stesso consorzio che riunisce i produttori a marchio Igp della penisola sorrentina e dell'isola di Capri. (fr.ai. il Mattino)
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