martedì 27 aprile 2010

Valiante: Pd alla catalana? Purché non sia all’iraniana

Regione Campania - Vincenzo De Luca sogna un Pd sul modello federale catalano? E subito la proposta genera uno scontro con l’anima bassoliniana. A lanciare strali contro l’ex candidato alle regionali è il bassoliniano doc Antonio Valiante: «Ben venga il partito federale catalano— ha spiegato il consigliere regionale— a patto che non sia attuato sul modello iraniano, dove chi non la pensa come l’autorità costituita dev’essere espulso. Voglio essere chiaro: mi fa piacere che De Luca si senta finalmente un militante del Pd», ha aggiunto Valiante. «Da parte sua, è un passo in avanti importante, dopo che per anni, finanche nella scorsa campagna elettorale, l’ha pensata in maniera totalmente diversa, fino ad usare lo slogan un uomo al di fuori dei partiti». Per il neoconsigliere del Pd, «il fatto poi che De Luca sposi concettualmente l’idea di un Pd federale mi fa ancora più piacere. Il partito federale è il modello per il quale, anche nell’ultimo congresso, abbiamo sempre lavorato qui in Campania. Proprio ripartendo da un’impostazione federale, qui da noi, a mio avviso, occorre ricostruire tutto il gruppo dirigente del Pd regionale». «Questo può avvenire— sostiene Valiante— soltanto attraverso un reale ed ampio coinvolgimento degli amministratori locali. Le tante esperienze di governo del territorio sono una ricchezza da valorizzare, anche perchè contribuiscono ad avvicinare il Pd al paese reale e ai suoi tanti problemi quotidiani. Un partito legato al territorio è, infatti, un partito che ascolta e interpreta la realtà, ma non impone scelte e decisioni». Un’altra scarica di fuoco amico a De Luca arriva anche dalla consigliera regionale Angela Cortese: «Mercoledì — spiega — ci sarà la proclamazione degli eletti al consiglio regionale. Subito dopo si terrà un incontro con i rappresentanti del nostro gruppo in consiglio regionale. In quella sede proporrò di affrontare subito la questione delle incompatibilità, a partire dalle cose di casa nostra». L’incompatibilità nel Pd ha un nome preciso, manco a dirlo quello di Vincenzo De Luca, che è sindaco di Salerno e neoconsigliere regionale. Cortese ha rivolto al suo compagno di partito un invito a «risolverlo», cioé a scegliere una delle due cariche. Oltretutto il rinvio della risoluzione dell’incompatibilità rischia, secondo la Cortese «di essere interpretato come il mantenimento del privilegio della doppia indennità» e ciò non può essere consentito in vista della crisi economica. De Luca, insomma, è avvertito: nel Pd niente sconti. (di re. po. da il Corriere del Mezzogiorno)

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