A Villa Giusso Astapiana l’incontro con lo scienziato Thimoty Hunt
Vico Equense - Per un’ora e mezza ha risposto con entusiasmo a circa cento studenti di vari istituti della costiera che lo hanno sottoposto ad una raffica di domande sulla scienza, sullo stato della ricerca in Europa e negli Usa, sulle sensazioni provate all’annuncio della assegnazione del Premio e circa i segreti della cerimonia di consegna a Stoccolma. Così nella suggestiva cornice di Villa Giusso Astapiana, Timothy (Tim) Hunt, Nobel per la medicina nel 2001 e punta di diamante del Cancer research di Londra, il più grande istituto non governativo inglese impegnato nella ricerca genetica e contro il cancro, ha esaudito la curiosità di tanti giovani studenti. Spiritoso, conquistato dalla arguzia ed originalità dei quesiti sottopostigli dagli studenti (del nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento, del liceo scientifico Gaetano Salvemini di Sorrento, dell’alberghiero Francesco de Gennaro di Vico Equense, presente anche con il dirigente scolastico Armando Izzo, delle medie Fienga di Meta e Scarlatti di Vico Equense e da alunni di altri scuole del comprensorio), Tim Hunt, con il supporto linguistico della professoressa Serafina Marone del nautico di Piano, ha ripercorso gli studi che lo hanno portato alla scoperta delle cicline, proteine fondamentali per la regolamentazione del ciclo cellulare. Una svolta chiave nel lungo processo di contrasto al diffondersi del cancro. Proprio su quest’aspetto della ricerca si sono focalizzate numerose domande da parte di entusiasti studenti, emozionati al principio e poi sempre più partecipi. Una simbiosi perfetta tra scienza, storia ed ambiente (Villa Giusso di Astapiana è un ex convento del 1604 circondato da una vasta tenuta agricola e dal 2002 è struttura ricettiva) come ha sottolineato Umberto Celentano, direttore del museo mineralogico campano ed ideatore del premio Capo d’Orlando, consegnato mercoledì scorso al biochimico britannico nel corso della dodicesima edizione del premio svoltosi al Castello Giusso. Numerose nel corso del meeting con lo scienziato inglese le domande sul suo approccio alla scienza, favorito come ha sottolineato il ricercatore inglese da una innata curiosità e dal desiderio di giocare alla ricerca di verità non solo scientifiche. Fondamentale, poi, per Hunt abbattere diaframmi burocratici che spesso ostacolano il progresso scientifico, mentre nella ricerca dei fondi è fondamentale capire se non si corra il rischio di essere strumentalizzati dai finanziatori (aziende, governi, sponsor, iniziative finalizzate) dei vari campi di attività scientifica. «Il rapporto diretto e schietto con un grande scienziato – afferma Giuseppina Ferriello, dirigente scolastico dell'istituto nautico Bixio di Piano – si è dimostrata un’esperienza unica e stimolante che speriamo possa presto ripetersi vista la risposta entusiastica dei nostri ragazzi». Anche l’originalità della cornice del meeting ha contributo a creare il giusto feeling tra il premio Nobel e gli studenti. Lo conferma Catello Porzio, docente di filosofia al liceo Salvemini di Sorrento: «È sembrato di tornare indietro nei millenni, quando grandi scienziati e filosofi come Aristotele incontravano i loro allievi a contatto con la natura. Un’esperienza originale e coinvolgente per tutti noi». L’entusiasmo dei ragazzi è stato così vivo da far correre il rischio al professor Hunt di perdere l’aereo per Londra visto il susseguirsi di domande e le richieste di foto ed autografi. Alla fine lo scienziato inglese ha mostrato la sua scatola porta pillole con tre diverse pasticche per evitare problemi cardiaci: «Anche un Nobel per la medicina - ha chiarito sorridente ai ragazzi - ha problemi di cuore, tutti insieme dobbiamo sforzarci di migliorare la vita dell’uomo con le nostre ricerche». L’incontro con gli studenti ha chiuso il soggiorno del celebre scienziato che, oltre al premio Capo d’Orlando, ha visto significative tappe turistiche e culturali al museo mineralogico di Vico Equense, a Capri, con gli incontri a Villa San Michele ed al centro Ignazio Cerio, ed agli scavi di Pompei. (Antonino Siniscalchi il Mattino – foto di Alessandro Savarese)
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