“In Italia – spiega la nota diramata dalla Cgil – l’economia sommersa, la pervasività della criminalità mafiosa, il malaffare e la corruzione hanno un costo pari a circa il 27% del Pil. L’illegalità costituisce una holding spaventosa, un’autentica zavorra culturale, economica e sociale. Un peso insostenibile che spesso si scarica sulle lavoratrici e sui lavoratori. Da qui il piano di interventi proposto dalla Cgil che mira a ridare vita alle aziende sequestrate e confiscate, valorizzando lo straordinario potenziale che hanno; a costituire una banca dati nazionale che ne tuteli la posizione di mercato; a sostenere il percorso di reinserimento dei lavoratori; a favorire la riconversione e la ristrutturazione aziendale, nonché ad agevolare l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari. Infine, occorre incentivare la costituzione di cooperative dei lavoratori disposti a rilevare l’azienda oggetto della confisca, favorendo per gli stessi un adeguato percorso di formazione ed aggiornamento”. La raccolta delle firme proseguirà, per tutto l’arco del mese di febbraio, all’interno della sede territoriale del sindacato (viale degli Aranci, 35), dove sarà possibile trovare i moduli relativi a tutti i comuni della penisola sorrentina.
sabato 16 febbraio 2013
CGIL, lavoro e sviluppo contro le mafie: così si vince la sfida
“In Italia – spiega la nota diramata dalla Cgil – l’economia sommersa, la pervasività della criminalità mafiosa, il malaffare e la corruzione hanno un costo pari a circa il 27% del Pil. L’illegalità costituisce una holding spaventosa, un’autentica zavorra culturale, economica e sociale. Un peso insostenibile che spesso si scarica sulle lavoratrici e sui lavoratori. Da qui il piano di interventi proposto dalla Cgil che mira a ridare vita alle aziende sequestrate e confiscate, valorizzando lo straordinario potenziale che hanno; a costituire una banca dati nazionale che ne tuteli la posizione di mercato; a sostenere il percorso di reinserimento dei lavoratori; a favorire la riconversione e la ristrutturazione aziendale, nonché ad agevolare l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari. Infine, occorre incentivare la costituzione di cooperative dei lavoratori disposti a rilevare l’azienda oggetto della confisca, favorendo per gli stessi un adeguato percorso di formazione ed aggiornamento”. La raccolta delle firme proseguirà, per tutto l’arco del mese di febbraio, all’interno della sede territoriale del sindacato (viale degli Aranci, 35), dove sarà possibile trovare i moduli relativi a tutti i comuni della penisola sorrentina.
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