domenica 5 maggio 2013

Giunta in tilt, sfogo dell’ex assessore

Di Martino, delegato al turismo, contro i consiglieri dissidenti: «Hanno mandato ko la coalizione»

Fonte: Metropolis

Vico Equense - «Si sta facendo tardi e forse tra poco non sarà più possibile rimediare». Comincia così lo «sfogo» di Antonino Di Martino, ex assessore al bilancio. Alleato del sindaco Gennaro Cinque, interpellato sulla crisi politica, non ha peli sulla lingua e conferma le voci: per evitare lo scioglimento anticipato, il neo presidente del consiglio comunale - Maurizio Cinque di «Colline Vicane» epurato dalla maggioranza per contrasti interni con la coalizione così come dichiarò il primo cittadino ed eletto coi voti dell’opposizione e di qualche dissidente della squadra di Cinque - deve dimettersi consentendo a un candidato scelto dall’esecutivo di prendere il suo posto. Ma i margini di manovra sono ridotti. Di questo passo, al prossimo consiglio comunale, in cui si dovrà votare il bilancio consuntivo, salterà il banco. E ci sarà il commissariamento con il sindaco in grado di potersi ricandidare per la terza volta alla guida della città. Di Martino punta l’indice non solo contro Maurizio Cinque, ma anche contro i consiglieri allontanati dalla maggioranza: Lora Cristallo e Andrea Balestrieri. «Forse è meglio ricapitolare quanto accaduto in questo scorcio di 2013 - dice l’ex assessore -. Tre della maggioranza, peraltro tutte new entry, non saprei con precisione perché, attraverso prese di posizione improvvise assumono in consiglio atteggiamenti diversi da quelli concordati insieme alla maggioranza. Tali reiterati comportamenti, mai giustificati, anche su argomenti importanti per la vita dell’amministrazione, obbliga il sindaco a fare una dichiarazione che congela la loro partecipazione in maggioranza.



Nonostante la grave decisione politica del sindaco, provocata e obbligata, i nostri per tutta risposta inveterano ancora comportamenti degni di ben altra causa che quella di agire contro Cinque, diventato dal migliore possibile quando ha accettato la loro candidatura, al peggior tiranno in 12 mesi. A nulla valgono ripetuti e plurimi inviti alla serietà comportamentale ricordando a Cristallo, Maurizio Cinque e Balestrieri che forse la brevissima esperienza di consigliere non permetteva loro di avere la giusta cognizione di quello che stavano combinando e dei danni politici provocati. Invece, in un altro momento delicato di questa consiliatura, in cui era necessario divenire pompieri e marcare serietà e rispetto per la città e i cittadini elettori, c’è stata la corsa a chi meglio sapeva fare l’incendiario. Come sempre senza alcun preavviso, manco ufficioso, i tre consiglieri in uno con tutta la opposizione compresa quella di sinistra, nel consiglio di inizio aprile, con una manovra degna dei peggiori anni Ottanta, sovvertono la maggioranza “elettorale” voluta dagli elettori e ne formano un’altra “di palazzo” consacrando il tutto con la elezione a presidente di uno dei consiglieri della troika: Maurizio Cinque. Ovviamente la “violenza” della manovra di palazzo ha indotto il sindaco, in accordo con noi assessori, ad azzerare tutto in quanto non essendoci più la maggioranza inevitabilmente non si poteva più governare. Per il consiglio del 29 scorso, l’ex maggioranza elettorale, divenuta minoranza per la manovra di palazzo, ha lasciato campo libero alla nuova maggioranza politica che vuole governare a dispetto del sindaco e degli elettori per metterla alla prova. Alla prima prova il fallimento più completo, esplicito, dannoso e grottesco. L’incendio che i sovvertitori hanno provocato sta scottando e infiammando gli stessi che l’hanno provocato. Mettendo a reale rischio di scioglimento il consiglio. Adesso è necessario, se si vuole tentare di riprendere la consiliatura, che si azzeri la “nuova maggioranza” spuria e non voluta dai cittadini, attraverso l’azzeramento e la messa a disposizione della presidenza del consiglio»

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