Il sindaco vuole la testa del presidente del consiglio eletto da opposizione e dissidenti
Fonte: Josè Astarita da Metropolis
Vico Equense - Un’altra bufera. La seconda
nel giro di pochi mesi
che anche stavolta
rischia di minare
sul serio la stabilità
dell’amministrazione
comunale di Vico
Equense.
Il sindaco Gennaro
Cinque è tornato a
chiedere ufficialmente
«la testa» di
Maurizio Cinque,
presidente del consiglio
eletto lo scorso
mese di aprile
(dopo le dimissioni
a sorpresa dell’ex
assessore Matteo De
Simone) grazie ai
voti di opposizione
e «dissidenti», oggi
però tutti rientrati
alla base del primo
cittadino.
A quanto pare c’è
anche uno scenario
a dir poco singolare.
E sempre messo sul
tavolo dal sindaco.
Ovvero suggerire a
Maurizio Cinque di
dimettersi per poi
essere rieletto con i
voti della maggioranza.
Così per «ristabilire
» le posizioni e
gli equilibri politici. Ma
a quanto pare Maurizio
Cinque non vuole accettare
questa proposta perché
teme qualche «imboscata»
che potrebbe metterlo alla
porta. E la tensione, ovviamente,
è arrivata alle stelle.
Il sindaco Cinque è intenzionato
ad andare fino
in fondo e intende ricevere
risposte precise al più presto.
Anche perché al varco
c’è un appuntamento fondamentale
per la tenuta
dell’amministrazione di
centro-destra.
Quello del consiglio comunale
in cui in aula
sbarcherà il bilancio. Se
il documento economico
finanziario non dovesse
essere approvato, allora
a quel punto ci sarebbe
l’immediato scioglimento
dell’amministrazione.
E per Gennaro Cinque
spunterebbe di nuovo la
possibilità di ricandidarsi
alle future elezioni amministrative.
E la minoranza cosa fa?
Non vuole assolutamente
concedere a Cinque l’opportunità
di poter pensare
ad una terza ricandidatura
e temporeggia sul da farsi.
Qualora ci fosse lo scioglimento
dell’amministrazione
comunale entro novembre,
il sindaco di Vico
Equense potrebbe senza
alcun tipo di intoppo pensare
al tris che, al di là delle
divergenze, potrebbe rappresentare
un traguardo a
dir poco alla portata.
Fra opposizione e maggioranza,
ormai, non ci sono
più le premesse per mettere
su una sorta di dialogo.
La frattura definitiva c’è
stata ad agosto quando la
minoranza ha richiesto e
ottenuto la convocazione
del consiglio comunale in
cui si sarebbe dovuto discutere anche del riassetto
dei servizi sociali. Argomento
caldo per il quale
i consiglieri comunali di
minoranza Aldo Starace,
Natale Maresca e Claudia
Scaramellino hanno duellato
a distanza proprio
con il primo cittadino che
ha deciso di proseguire a
gestire tutto non in forma
associata con gli altri Comuni
della penisola sorrentina. La maggioranza del sindaco
Cinque, in quella
seduta, bocciò definitivamente
l’ordine del giorno
dell’opposizione.
Un episodio che, di certo,
ha contribuito a mischiare
le carte e a far alzare i toni
del dibattito politico. Al
varco, dunque, il momento
della verità.
1 commento:
Vs:
"Ma a quanto pare Maurizio Cinque non vuole accettare questa proposta perché teme qualche «imboscata» che potrebbe metterlo alla porta."
Ns (Colline Vicane), sulle egreg. vs:
Nessuna paura di imboscate, è solo attaccamento alla poltrona!
Il Sindaco ha rassicurato il Cinque (Maurizio), oltremodo ed oltre ogni possibile modo: <>
Cosa vuole di più??!
raffaele starace COLLINE VICANE
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