sabato 14 settembre 2013

Rifiuti, Pentangelo, temo che si arriverà a rimpiangere la Provincia

Provincia di Napoli - “L’attuale situazione di emergenza finanziaria della SAPNA è nata dall’abolizione della TARSU, che riservava la quota per l’esercizio di gestione degli impianti alla Provincia, e la conseguente entrata in vigore della TARES, che tale quota la assegna ai Comuni. Ecco perché da gennaio scorso non possiamo più essere noi a finanziare la società provinciale, ma debbono farlo i Comuni. E’ una situazione complessa. Spero proprio di essere smentito, ma temo che sui rifiuti come in altri settori come quello scolastico e della viabilità, si arriverà a rimpiangere la Provincia”. Così il presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, a margine della riunione sulla gestione degli impianti per l’eliminazione dei rifiuti che si è tenuta stamane in Prefettura a Napoli. “Questa istituzione – ha aggiunto Pentangelo - è stata scientificamente distrutta e denigrata nella mente degli italiani, ma ha un ruolo fondamentale nella gestione dei servizi del territorio. Non è un atto di sfiducia verso i Comuni, ma una riflessione sull’assoluta necessità dell’esistenza di un ente intermedio nella struttura dello Stato. I nostri bilanci sani, specie sul fronte rifiuti, spesso sono riusciti in questi anni a risolvere situazioni complesse, che altrimenti sarebbero sfociate in nuove emergenze. Ora temo che i Comuni, sfibrati dalla spending review, avranno molte più difficoltà ad affrontare tali emergenze, specialmente fino a quando non sarà ancora completato l’assetto definitivo del ciclo dei rifiuti”. “Sono convinto che il presidente della Regione Stefano Caldoro e l’assessore Giovanni Romano stiano facendo del proprio meglio per definire i nuovi modelli di gestione, ma sono altrettanto certo che per quanto riguarda il territorio metropolitano bisogna discutere insieme valutando tutti i futuri scenari possibili. Parlo ovviamente della Città metropolitana, in bilico tra l’”essere” ed il “non essere” in funzione del destino di un disegno di legge strettamente legato all’incerto futuro del Governo. Un disegno di legge che in ogni caso potrà essere soggetto a modifiche con emendamenti che metteranno in discussione in particolar modo il ruolo della nuova istituzione quale ente di primo o di secondo livello, con riflessi sulla elezione diretta del futuro sindaco metropolitano” – ha concluso il presidente Pentangelo.

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