La classifica dei Comuni Ricicloni diffusa da Legambiente Campania
Fonte: Vincenzo Vertolomo da Metropolis
Raccolta differenziata dei
rifiuti solidi urbani, Legambiente
Campania vara la
classifica dei Comuni Ricicloni
e premia i più virtuosi
che hanno superato la soglia
limite per legge del 65%. E’
stato presentato da pochi
giorni il dossier dei Comuni
Ricicloni della Campania e
la manifestazione, giunta
alla nona edizione, diviene
di nuovo l’occasione per
rilanciare l’attenzione sulla
necessità di imboccare la
giusta strada per la corretta
gestione dei rifiuti. Secondo
gli ambientalisti e la giuria
specializzata di tecnici e
studiosi che hanno stilato
la classifica generale dei
Comuni Ricicloni, si riconferma
Salerno la provincia
campana più virtuosa con
una percentuale di raccolta
differenziata del 69%, seguita
subito dopo da Benevento
con il 65%, Avellino con il
con il 56% e Caserta con
il 43%. Maglia nera della
Campania chiude di nuovo
la provincia di Napoli
con solo il 21% di raccolta
differenziata raggiunta.
Secondo gli ambientalisti
di Legambiente Campania
sono diversi i Comuni che
durante l’annata del 2013 si
sono contraddistinti per le
buone pratiche, l’impegno
e la volontà di migliorare
la raccolta differenziata dei
rifiuti sul proprio territorio
comunale: ad esempio c’è
da ricordare il Comune di
Baronissi “per i migliori incentivi
forniti per la Raccolta
Differenziata”, il Comune di
Mercato San Severino e Portici
“per la migliore Comunicazione
2.0” ed Agerola “per
la migliore performance
generale”. Premio Speciale
anche per il Comune di Castellammare
di Stabia (Na)
“per la raccolta della carta e
degli imballaggi cartonati”
insieme ai Comuni di Eboli
(Sa), Capua (Ce), Morcone
(Bn) e Montoro Superiore
(Av), così come è stato premiato
anche il Comune di
Massa Lubrense (Na) “per la
raccolta del vetro”.
A parte
qualche eccezione positiva, i
Comuni dell’area dei Monti
Lattari continuano a trascurare
la raccolta differenziata
dei rifiuti solidi urbani,
con solo pochi Comuni che
superano la soglia percentuale
del 50%, ben lontana
da quella minima prevista e
richiesta per legge dal 2012
del 65%. Tra i primi 10 Comuni
Ricicloni campani per
il 2013 ci sono Casal Velino
(Sa) con un’indice di prestazione
ambientale (IPAC) del
89.11% ed una percentuale
di raccolta differenziata
(RD) del 84%, seguito dai
Comuni di Roccadaspide
(Sa), Pertosa (Sa), Paolisi
(Bn), Pollica (Sa), Bellizzi
(Sa), Atrani (Sa), Valva (Sa),
Sassano (Sa) e Perdifumo
(Sa). Nell’area dei Monti
Lattari il primato se lo aggiudica
il Comune di Massa
Lubrense con l’indice IPAC del 76.46% e la RD del 69%,
seguito subito dopo dal Comune
di Vico Equense con
l’indice IPAC del 71.53% e
della RD del 66%. Leggermente
distaccati si piazzano
altri Comuni della Penisola
Sorrentina con Sorrento
con indice IPAC del 70% e
la RD del 61%, Meta con
l’IPAC del 62.13% e la RD
del 54%, Agerola con l’IPAC
del 60.59% e la RD del 54%
e Anacapri con l’IPAC del
60.48% e la RD del 71%.
Nei Comuni dell’entroterra
tra i primi a spiccare con
un buon rapporto tra gli
indici IPAC e RD è il Comune
di Torre Annunziata,
rispettivamente con le percentuali
del 55.91% e del
54%, seguita da Ercolano
con l’IPAC del 55,01% e la
RD del 44%, Gragnano con
l’IPAC del 54.76% e la RD
del 45%, Capri con l’IPAC
del 52.65% e la RD del 42%
ed infine Casola di Napoli con l’IPAC con l’IPAC del
52.15% e RD del 56%. Hanno
da migliorare le loro
prestazioni ambientali sul
proprio territorio i restanti
Comuni dell’area dei Monti
Lattari con una percentuale
di RD al di sotto del 50%, tra
cui quello di Santa Maria la
Carità con una percentuale
di raccolta differenziata
del 49% ed indice IPAC
del 51.10%, Sant’Antonio
Abate con una percentuale
di RD del 39% ed un indice
IPAC del 48.62%, Torre del
Greco con la RD del 46% e
l’indice IPAC del 48.36%,
Lettere con la RD del 55%
ed indice IPAC del 47.17%,
Sant’Agnello con la RD del
49% e l’IPAC del 47.17%
ed infine, Pimonte con una
percentuale di RD del 47%
e l’IPAC del 43,12%. Chiudono
tra gli ultimi posti
nella classifica dei Comuni
Ricicloni della Campania,
Pompei con una percentuale
di RD del 39% e l’IPAC del
36.55% e Castellammare di
Stabia con la RD del 28% e
l’IPAC del 32,90%.
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