mercoledì 20 giugno 2018

Duello tra sposi e fotografo

Bufera sull’album di nozze 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Vico Equense - Prendiamo due sposi. Prendiamo un fotografo professionista. Prendiamo pure le immagini da scattare in quel giorno. Il giorno del sì, il più bello della vita di una coppia che si giura amore eterno. Non sempre tutto fila liscio. Non fila liscio, a volte, nel rapporto coniugale. Figuriamoci se si pensa a un rapporto esclusivamente economico, quello tra i coniugi e il fotografo che, senza trovare una giusta intesa, duellano a colpi di carte bollate sul prezzo e sul numero delle fotografie. Il risultato? Una maxi causa che danni può tenere bloccato un album di ricordi straordinari e un assegno. E’ ciò che sta avvenendo tra due sposi e un fotografo della penisola sorrentina che non hanno trovato un accordo bonario e sono di colpo diventati i protagonisti di una singolare battaglia legale che dopo la sentenza della Cassazione pubblicata dei giorni scorsi ha deciso di rinviare gli atti a Torre Annunziata
I fatti 
Tutto comincia una decina di anni fa. I due sposi pronunciano il fatidico sì e ingaggiano necessariamente un fotografo a cui è affidato il compito di ritrarre le immagini più belle del matrimonio. La cerimonia e il ricevimento vanno per il meglio, invitati soddisfatti e tanta gioia nei cuori.
 
I dolori, o meglio, le noie vengono subito dopo, giusto qualche settimana. Sia chiaro, non c'è alcun problema tra i coniugi. Ma sorgono gli intoppi tra i due sposi e il fotografo che deve essere saldato in contanti per il servizio. Il professionista cerca di invitare gli sposi a saldare il conto. Passa del tempo e di soldi neppure a parlarne. E a quel punto, chiede e ottiene a carico dei coniugi l'emissione di un decreto ingiuntivo da parte dell'ufficio del giudice di pace di Sorrento per la somma di circa 2mila euro, interessi al momento esclusi. Evidentemente, i coniugi impugnano il decreto ingiuntivo. E il giudice di pace rivede al ribasso la somma economica da liquidare al professionista, poco meno di 1000 euro. Motivo della decisione? Il prezzo, secondo il magistrato, era stato concordato tra gli sposi e il fotografo per poco meno di 40 fotografie di media grandezza. Il verdetto non va giù al professionista che decide di ricorrere in appello. E scatta il ricorso al tribunale di Torre Annunziata che, acquisiti atti e sentiti gli sposi e il fotografo, decide che il credito vantato dall'operatore supera di poco i mille euro. Ovvero, meno della metà di quanto lo stesso fotografo dice di aver pattuito con la coppia prima della celebrazione del matrimonio. Pesa l’ammissione resa da uno dei coniugi che dichiara al giudice di Torre Annunziata di aver commissionato al fotografo un servizio di basso prezzo. La telenovela va avanti. C'è un'altra puntata. Il fotografo decide di presentare l'ultimo ricorso e si va dritti alla Corte di Cassazione. I giudici civili del Palazzaccio esaminano la questione, riavvolgono i fili del discorso, passano al setaccio documenti e verbali e pochi giorni fa si esprimono. Come decidono? Scelgono di trasmettere tutti gli incartamenti nuovamente all'attenzione del tribunale di Torre Annunziata, a un magistrato ovviamente differente da colui che si è già pronunciato sulla faccenda, che dovrà dirimere la lite tra i coniugi e il fotografo e stabilire sia l'ammontare dei soldi da riconoscere per il servizio sia la quantificazione delle spese del giudizio di Cassazione.

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