Fonte: Pierluigi Frattasi da Il Mattino
Giro di vite sui controllori delle linee Eav: «Producono troppo poco». Sono 56 in tutta la provincia di Napoli, costano 2 milioni di euro all'anno, ma fanno in media una multa ogni 10 giorni. Da gennaio, secondo i dati aziendali, su oltre 3.700 giornate di presenza, sono state elevate meno di 400 multe, a fronte di un tasso di evasione che resta altissimo. Cioè ogni controllore emette in media solo 3 verbali al mese. «Una produttività - scrive l'azienda dei Trasporti della Regione - estremamente bassa, insoddisfacente, e del tutto insufficiente dal punto di vista numerico rispetto ai viaggiatori trasportati e ai coefficienti di evasione». Dati calcolati in base agli ultimi rilievi statistici del Consorzio Unico Campania. Numeri insostenibili, anche per una società solida e con in conti in ordine, come l'Eav, che si è da poco rimessa in piedi, sfuggendo di un soffio allo spettro del fallimento, grazie ad un radicale piano di risanamento del debito mandato in porto sotto la guida del presidente Umberto De Gregorio. «Basta sperperi - tuona il manager - serve un cambio di rotta sulla lotta all'evasione».
Da qui, il giro di vite arrivato con un ordine di servizio firmato martedì dal dirigente responsabile del Trasporto Automobilistico Eav Mariano Vignola: «Dal primo giugno ciascun controllore sui bus dovrà elevare obbligatoriamente almeno 3 verbali al giorno». Non un numero a caso. Ma il valore minimo giornaliero calcolato in base agli studi effettuati con Unico Campania che si basano su «incroci tra dati di frequentazione, evasione, rischi ambientali territoriali, tempi morti di attesa, tempo di verifica, tempo di redazione di verbale». E dovranno essere verbali «buoni», tracciabili e inconfutabili, che potranno essere incassati, riducendo al minimo il margine di contestazione. I risultati ottenuti saranno inseriti, poi, in report mensili, curati dai responsabili delle attività di controlleria. I verificatori che non raggiungeranno il tetto potrebbero rischiare contestazioni. Ma i sindacati non ci stanno e minacciano lo sciopero. L'Orsa ha già aperto la procedura di raffreddamento. «I tassi di evasione - chiosa De Gregorio - non sono rassicuranti. Abbiamo il dovere, amministrativo oltre che etico, di intervenire. Non dobbiamo correre il rischio, risolto il problema del debito, di ripetere gli errori del passato e ritenere che l'efficienza di un'azienda si misuri solo con quella del servizio e del numero di bus in esercizio. Se fosse così, la battaglia di Eav sarebbe già persa». Il pressing sui controllori, del resto, è solo uno degli ultimi atti di una riorganizzazione della lotta all'evasione, già avviata da De Gregorio negli ultimi mesi. Complessivamente, nel 2017, la lotta all'evasione sui bus ha fruttato all'Eav circa 6,4 milioni di euro, in netto miglioramento sul 2015-2016, un risultato però dovuto in gran parte all'aumento di linee e corse. Mentre, sempre in funzione «anti-evasione», già da alcuni anni Eav ha previsto la possibilità di acquistare il biglietto di corsa semplice a bordo, venduto direttamente dal conducente con il sovrapprezzo di 50 centesimi. Una misura adottata solo a fine 2017, invece, da Anm.
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