mercoledì 28 agosto 2019

Così muore un bosco: Quisisana sommerso dalla spazzatura

di Bianca De Fazio da La Repubblica Napoli 

Castellammare di Stabia - «Proprio oggi viene pubblicata la gara per l'installazione di 12 telecamere. Un impianto di videosorveglianza che dovrà aiutarci a proteggere l'area e difenderla, in particolare, dallo sversamento illegale di rifiuti». Il sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino, messo dinanzi alle immagini pubblicate da Repubblica sul degrado in cui versano i viali di Quisisana e il bosco sino alla Reggia borbonica, annuncia che «la videosorveglianza la avremo a breve» e ammette: «Ho avuto diverse segnalazioni sulle condizioni del parco». Ma un intervento serio e immediato che allontani rifiuti e degrado ancora non c'è. Le immagini pubblicate sul sito ai Repubblica raccontano di sacchi d'immondizia abbandonati da chissà quanto, di rifiuti in cui rovistano gli animali, di aree pic nic mai ripulite, di viali utilizzati anche per liberarsi di rifiuti ingombranti, di lastroni di piperno sottratti dalle scalinate monumentali o distrutti, rendendo impraticabili, tra l'altro, l'accesso Fontane del Rè. Incuria e abbandono, insomma. «Chiedo la collaborazione dei cittadini» invoca il sindaco. «Aumenteremo i controlli - aggiunge l'assessore Gianpaolo Scafarto - attiveremo la ditta per ripulire, ma è vergognoso che si sversi in quell'area e che nessuno veda e denunci». «Abbiamo chiesto alla Am Technology, che si occupa della raccolta, di intervenire e rimuovere i rifiuti che stanno 1º da tempo, non prima di aver verificato di che natura sono» aggiunge il sindaco. Che individua nella messa in sicurezza della strada Castellammare-Faito (per cui esiste un finanziamento ministeriale) una delle soluzioni: «Riaprire la strada da tempo interdetta mi sembra determinante per evitare che quell'area resti in quelle condizioni». La strada Giusso che da Quisisana sale al Faito è chiusa da tempo perii crollo parziale della carreggiata. Gestita prima da privati, fu poi ceduta in proprietà a Regione e Provincia assieme alla montagna.
 
Di qui l'abbandono ultra decennale. Il presidente dell'ente Parco dei monti Lattari, Tristano Dello Joio, spiega: «Reggia e Parco ricadono entro il perimetro del Parco dei Lattari, non sono di nostra competenza ma del Comune. Credo ci sia - spiega Dello lorio - un periodo di stallo, nell'attesa che parta la convenzione tra Comune e Parco archeologico di Pompei». Il progetto prevede nella Reggia di Quisisana l'apertura del Museo archeologico di Stabiae, il museo civico, un deposito di reperti archeologici, una Scuola di restauro. «La convenzione è quasi ultimata. Va solo perfezionata» dice il sindaco. Intanto Quisisana annega nell'incuria e l'abbandono fa da esca ai rifiuti che stringono in una morsa i viali, mentre i cittadini sono privati di un sito di pregio. «Un'area che andrebbe controllata anche chiudendo i cancelli di accesso - aggiunge Dello Joio - ma non si può fino a quando gli abitanti della frazione Privati utilizzeranno Quisisana come strada di passaggio». E fino a che la strada Giusso resterà interdetta.

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