L'ATTESA
di Fiorangela d'Amora da Il Mattino
Pompei - No a campanilismi, sì a sviluppo e occupazione: è quanto auspicano i sindacati per la nascita del Maximall Pompeii. Il centro commerciale che sorgerà dalle ceneri dell'exdi Italtubi a Torre Annunziata potrebbe avere ripercussioni negative sull'economia delle città vicine. Un allarme lanciato nei giorni scorsi l'associazione stabiese Agorà che esortava la categoria dei commercianti e la politica cittadina a mettere in campo azioni di contrasto affinchè Castellammare non diventi solo il dormitorio di realtà più grandi. Cosi mentre l'Ascom confcommercio riflette sul da farsi, i primi a far sentire la propria voce sono i sindacati.
RICADUTE
«È indubbio che si tratta di una grossa opportunità di sviluppo per l'intero territorio dell'area stabiese-torrese - spiega Matteo Vitagliano della Cisl - soprattutto per i giovani. Il vero problema a mio avviso, consiste negli effetti che tale apertura avrebbe sulle attività commerciali tradizionali dell'area». Un aspetto che secondo il sindacalista andrà gestito con la collaborazione e il confronto tra le parti sociali e politiche. «Non si tratta di vedere due città contrapposte - prosegue Vitagliano - ma il ragionamento va esteso oltre Castellammare e Torre anche le altre città vicine». Il comprensorio inoltre ha già vissuto esperienze simili con l'apertura del centro commerciale la Cartiera di Pompei.
Un'esperienza recente che Vitagliano ha analizzato: «I negozi tradizionali hanno nell'immediato sofferto e non poco ma poi hanno trovato una specializzazione diversa dall'originale ed in fin dei conti non mi sento di affermare che l'economia cittadina e l'occupazione ne abbiano sofferto». Una fase che andrà gestita con grande attenzione: «Le forze politiche e sociali hanno il dovere di vigilare ed intervenire per evitare contraccolpi negativi sull'economia e sull'occupazione delle città, tenendo anche presente che il centro viene realizzato anche con fondi pubblici». Il ragionamento viene anche esteso alle altre grandi realtà campane che hanno avuto alterne fortune. Esperienze concrete che devono far aprire gli occhi sia agli investitori sia ai rappresentanti del territorio. Secondo i sindacati i grandi centri sono in crisi in tutta la Campania ed è importante scongiurare che ciò possa accadere anche per il Maximall di Torre Annunziata. «Non godono di ottima salute: - analizza il sindacalista - il centro commerciale di Afragola con la crisi dell'Ipercoop e di Ottimax, quello di Mugnano dove chiuderà l'Auchan, quello di Pontecagnano dove alla crisi di Carrefour ha posto rimedio la Coop che ora vuole chiudere, fino al Cilento outlet che non è mai decollato come pure il Novotel di Salerno».
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