sabato 17 agosto 2019

Monte Faito, boom grazie alla funivia «Ma senza servizi sarà fuoco di paglia»

LA META RISCOPERTA 

di Fiorangela d'Amora da Il Mattino 

Vico Equense - Faito superaffollato grazie alla Funivia, ma sulla montagna non c'è controllo. Il giorno di Ferragosto ha segnato un altro traguardo per l'impianto di risalita gestito dall'Eav: «Nuovo record: 2.662 viaggiatori trasportati, ultima corsa 22,50», comunica il presidente dell'Ente Autonomo Voltumo, Umberto De Gregorio che per l'estate 2019 ha garantito corse fino alle 20,10 e un prolungamento dal 10 al 20 agosto fino alle 21,50. Orari che i turisti con la loro presenza hanno reso ancora più flessibili facendo segnare corse extra tutta la settimana del Ferragosto: il giorno prima erano stati 2000 i passeggeri, ma domenica U la «panarella» che collega Castellammare al piazzale situato a millecento metri di altezza ne ha trasportati 2200, spingendo gli operatori a tenere aperto l'impianto fin dopo le 23. Tutti vogliono rifugiarsi tra i boschi del Faito, ma i disagi non mancano. Per salire nelle nuove cabine della Funivia, l'attesa nel giorno dell'Assunta è stata anche di due ore, un lungo corteo controllato grazie al servizio di sicurezza messo a disposizione da Eav nelle due stazioni, anche se nel pomeriggio di Ferragosto gli animi si sono agitati particolarmente ed è stato necessario l'intervento dei carabinieri della stazione di Vico Equense. «Non c'è controllo qui sopra racconta la signora Lucia, titolare del bar sul piazzale della Funivia - siamo stati lasciati soli a gestire la marea dei turisti. I militari sono saliti nel pomeriggio e poi di sera, ma sarebbe bastata una scintilla per scatenare gruppi di incivili che si mischiavano tra la folla». Il piazzale fino a notte è pieno di auto e viaggiatori mordi e fuggi, il solo faro apposto sulla stazione della Funivia illumina lo slargo che altrimenti sarebbe al buio come buona parte della montagna.


LA VELOCITÀ 
Da quando la Funivia ha riaperto, nel maggio del 2016 dopo 4 anni di stop, il Faito è passato da montagna dimenticata da tutti a meta preferita di stranieri e residenti. Un picco talmente veloce da trovare impreparati i gestori di ristoranti e bar. Nei boschi falò improvvisati e immondizia lasciata tra i cespugli. In strada invece il traffico di auto e scooter ha letteralmente bloccato il Piazzale dei Capi dove durante il giorno c'è stata la presenza di una pattuglia di vigili urbani saliti da Vico Equense. Per chi invece è rimasto fino a tardi in montagna, solo torce di fortuna e cellulari per illuminare il tragitto che li portava fino al piazzale della Funivia. L'impianto del Comune è rotto, i fili vennero tranciati dagli alberi a causa del maltempo e adesso il sindaco Andrea Buonocore vorrebbe che fossero Regione e Città Metropolitana ad intervenire per aggiustare l'impianto. Una querelle che dall'inverno ad oggi non si è ancora risolta, nonostante Faito sia diventata ormai una vera e propria meta turistica. Ma la montagna non ha una gestione unica, e la compresenza di più Enti è il vero male della montagna per il presidente del Parco regionale dei Monti Lattari, Tristano Dello Joio: «La funivia è tornata a far rivivere un intera montagna e di questo diciamo grazie alla Regione e all'Eav per l'impegno - commenta il presidente - ma adesso bisogna lavorare per creare vera attrattiva e migliorare l'offerta turistica della montagna, sperando si svegli la Città metropolitana». La stoccata arriva agli uffici dell'ex Provincia, proprietaria per il 50% con la Regione del Monte Faito. «Per non raccontare frottole o ripetere sempre le stesse cose, il Faito deve avere tanti padroni, i cittadini, ma un solo cervello che umilmente e democraticamente gestisca i servizi - conclude Dello Joio - Se non si affronta questo nervo scoperto ormai ventennale, tutto resterà solo un fuoco di paglia di chiacchiere». I problemi non sono soltanto legati alla gestione dei turisti e alla rinascita dei luoghi, ma anche alla scarsa sicurezza. Nella notte tra il 13 e 14 agosto dei malviventi si sono introdotti all'interno del Centro Sportivo portando via utensili, suppellettili e attrezzi sportivi. Un bottino da 5mila euro circa per un raid sul quale stanno indagando i carabinieri della compagnia di Sorrento.

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