Rosalia Porcaro |
di Roberta D’Agostino da Il Roma
Vico Equense - Rosalia Porcaro al "Social World Film Festival" di Vico Equense, dove ha ricevuto un premio per la sua carriera, racconta l'importanza del sociale nel suo percorso artistico. In lei è forte il desiderio di fare ridere il pubblico ma anche la volontà di osservare la realtà per comprenderla pienamente... «Si, i miei personaggi nascono dall Osservazione della nostra realtà in cui il sociale è parte preponderante. Quando scrivo i miei personaggi non ñ 'è quasi mai un progetto a tavolino, nasce tutto dalla realtà che mi circonda». In diversi corti ha trattato temi sociali, come in "Mamma" del 2015 che ha scritto, diretto ed interpretato: ce ne parla? «Si tratta di un monologo dove una donna, che è anche una moglie ed una madre, parla al proprio uomo sulla soglia di casa. Gli parla lamentandosi di come la tratta. Poi si scopre che la donna sta parlando alla bara del marito. Ho voluto mettere in evi denza questo aspetto delle donne, specie quelle del sud, che non accettano la separazione. E come se rispetto al forte dolore non si fosse mai preparati». "Se mi uccidi... Poi a chi picchi" è un corto da lei scritto con Corrado Ardone e che ha interpretato con Antonio Pennarella. Un lavoro importante apprezzato da critica e pubblico ma soprattutto utile: in che modo? «Sì, ha avuto un riscontro enorme. Ricordo Antonio impegnato nella diffusione di questo lavoro in cui restituisco voce e corpo alle tante donne uccise da mariti, compagni o ex fidanzati. E nato in occasione della presentazione dell 'attività svolta nell 'ultimo anno dal "Centro Dafne-Codice rosa " a sostegno delle vittime di violenza. La violenza sulle donne è qualcosa di terribile. Devo dire che dopo avere postato il corto sulla mia pagina social ho ricevuto molti messaggi di donne che cercavano aiuto perché vittime di violenza».
Quindi i social sono utili? «Sono utili se usati nella maniera giusta; mi sembra, invece, che stiano prendendo una brutta piega, o meglio l'utilizzo che se ne fa oggi è sbagliato. Diventano amplificatori dell Odio che dilaga». Quanto è importante avvicinare i giovani al cinema? «Per me è fondamentale perché è l'arte più vicina ai giovani, attraverso il cinema ci si avvicina alla verità. Il teatro ha un 'altra funzione. Il binomio tra giovani e cinema è vincente e necessario». A cosa sta lavorando? «Ad un corto che mi vede protagonista. Parla di una donna aspirante attrice che però poi nella vita ha fatto altro. Porta nel cuore per tutta la vita il ricordo di una violenza subita e solo dopo tanti anni riuscirà ad incontrare colui che le ha fatto violenza».
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