Vico Equense - Dall’Eccellenza alla Terza Categoria il calcio si ferma. Lo prevede l’ultimo Dpcm ufficializzato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Tra i campionati dilettantistici si salva solo la serie D, campionato considerato di “interesse nazionale” mentre tutte le altre categorie dei dilettanti si fermano così come quelli carattere provinciale. Anche a Vico Equense c’è un pallone che non rotola più. Il mondo dello sport di base con lo stop vede il baratro perché era riuscito faticosamente a ripartire dopo il lockdown di primavera, che aveva di fatto fermato i campionati al rush finale. "Se non anticipi i soldi i giocatori non firmano. Le spese enormi, le società messe a dura prova", racconta a Metropolis quotidiano Aniello Guidone, presidente del Vico Equense capolista nel girone C. "Abbiamo costruito una squadra forte con Manzo, Gargiulo, Gerardo Alfano e anche giovani di valore, abbiamo battuto Virtus Cilento e Costa d'Amalfi e pareggiato ad Agropoli. Speriamo che almeno non ci siano limitazioni agli allenamenti anche perché se si dovesse ripartire veramente il 24 novembre servono quindici giorni di preparazione per ripresentarsi in forma quando il pallone tornerà a rotolare", il pensiero di Guidone carico di amarezza per un percorso interrotto sul più bello. L'Eccellenza guarda alla D che non è stata fermata e non ci sta a sentirsi figlia di un Dio minore. "Bisogna ripartire quanto prima, abbiamo evitato il contagio usando precauzioni negli spogliatoi, facciamo come la serie D, magari adottando an che un protocollo più esigente. Loro fanno anche trasferte più lunghe, rischiano più di noi", la proposta di Guidone che trova proseliti anche nelle altre categorie del pallone dilettantistico.
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