mercoledì 11 novembre 2020

Vico Equense. Gennaro Esposito: “La salute prima dei soldi”

Vico Equense – “Accade alla Torre, in questi giorni particolari, ma anche in moltissimi altri ristoranti di Italia: è impegnativo non sapere cosa ci riserverà questo maledetto virus, cosa comporterà per il nostro lavoro e la nostra quotidianità, non sapere banalmente quando la situazione si “normalizzerà”. Tuttavia, tra mascherine, igienizzanti, test e quant’altro non lasciamo sopire mai la voglia di sorridere, di imparare, di lavorare. Anche se solo a pranzo.” Queste le parole dello chef Gennaro Esposito, patron della Torre del Saracino di Vico Equense, che oggi rilascia una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno, proprio mentre arriva la notizia che la Campania resterà zona gialla. “Di fronte a misure finalizzate alla tutela della salute, - dice lo chef - ho visto atteggiamenti strani. Non so cosa ci sia da protestare. Nessuno di noi può pensare che i propri interessi vengano prima della vita degli altri. Non posso dunque che allinearmi, con tristezza, alle direttive del Governo…” Esposito, nell’intervista tocca tanti argomenti, tra questi quello dei ristori. “Sicuramente il Governo dovrà fare qualcosa, Ma ci sono situazioni diverse: in certi casi ci sarebbe bisogno di contributi economici, in altri, Io Stato dovrà pensare alla ripartenza premiando chi avrà intenzione di investire e di assumere, prevedendo sgravi fiscali e contributivi. In questo momento, la priorità è aiutare i più deboli, che, dal punto di vista sanitario, sono gli anziani e i soggetti con patologie pregresse, ma, dal punto divista della ristorazione, sono le aziende giovani che hanno fatto investimenti e non possono raccogliere”. In fine un passaggio sulle grandi kermesse enogastronomiche, come Festa a Vico, e se queste possano essere ripensate in formula web. “Una festa – afferma lo chef Esposito - ha bisogno dell'umore giusto e di un approccio diverso da quello attuale. Oggi non ho voglia di andare a una festa, penso alla sicurezza e ad evitare contesti pericolosi, poi verrà il tempo per rifarsi. In modalità diversa forse si può provare a mantenere vivo il ricordo. Ma nulla di più.”

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